Si dice fiducioso, nonostante i numeri in crescita, il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri. Parlando nella giornata di ieri con i microfoni del Corriere della Sera, ha spiegato: «È inevitabile, purtroppo, prevedere altre vittime e altri ricoverati tra i non vaccinati. Ma gli ospedali non dovrebbero andare in affanno. Sono fiducioso: possiamo confidare in un Natale sereno. Grazie ai tanti che si immunizzano e grazie al green pass. Resterà obbligatorio per molti mesi». Sileri non lo dice esplicitamente ma è chiaro che sia lo stato di emergenza quanto l’obbligo del green pass, verranno prorogati oltre l’attuale data di scadenza, ovvero, il 31 dicembre 2021: «L’obbligo di green pass è, insieme all’ottima risposta degli italiani alla campagna vaccinale, quello che ci ha protetto da situazioni di contagio fuori controllo. In Francia, dove non c’è un obbligo di green pass così stringente, il tasso di ospedalizzazione è ben più severo. La nostra strategia spinge la vaccinazione e, attraverso i tamponi di chi non si vaccina, permette di far emergere i contagi che altrimenti non conosceremmo».
Quindi ha ribadito, sempre parlando del green pass: «Sicuramente non è pensabile che quell’obbligo cada mentre sono in vigore le altre limitazioni che ho elencato. Diciamo che sarà l’ultimo obbligo a venire meno. E ci vorranno molti mesi. Così come, considerando la nuova ondata, è improbabile si possa fare a meno dello stato di emergenza». Di nuovo sul Natale: «Come sarà? Sereno. Mi aspetto possano aumentare i numeri del contagio, ma non quelli dei ricoverati. In ospedale finiranno i non vaccinati. Certo, a meno di varianti a noi ancora non note e dagli esiti imprevedibili. E a patto che i cittadini si facciano somministrare la terza dose».
SILERI: “TERZA DOSE PER TUTTI, I VACCINI ALLA FASCIA 5-11 ANNI…”
E a proposito di terza dose, è chiaro ormai che tutti dovranno sottoporsi al richiamo: «Sì. Non è imminente ma ritengo sarà indispensabile – dice a riguardo Sileri – la platea si allargherà tra dicembre e gennaio, cioè alla scadenza dei sei mesi dall’avvio della campagna di vaccinazione di massa. L’immunità data dai vaccini va rafforzata. L’ulteriore richiamo non è strano, anzi è comune a tutti i vaccini. L’estensione a tutta la popolazione sarà progressiva e basata su valutazioni scientifiche: non c’è ragione di diffidare».
Infine, sulla vaccinazione alla fascia di età 5-11 anni, il sottosegretario Sileri sottolinea: «Mi aspetto una resistenza (riferendosi ai genitori dei più piccoli ndr). Anche tra i 12 e i 15 anni, del resto, la percentuale di vaccinati è più bassa. Ma, da medico, mi auguro almeno la metà dei 3,2 milioni italiani tra i 5 e gli 11 anni, si vaccini. Prima ancora che per bloccare la circolazione del virus, nell’interesse dei bambini. Gli effetti della malattia, nel lungo periodo, sono subdoli e non risparmiano i giovani. Il Covid è meglio non prenderselo, a nessuna età».