Anche il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, ha trattato l’argomento caldo delle mascherine. Interpellato stamane dai microfoni di Sky Tg24, l’esponente del Movimento Cinque Stelle ha di fatto confermato la decadenza dell’obbligo del dispositivo di protezione individuale dalla metà del mese, consigliando comunque la mascherina in luoghi particolarmente affollati. “E’ auspicabile che dopo il 15 giugno – ha detto Sileri – si vada verso lo stop all’obbligo della mascherina, io personalmente la terrei ugualmente sui mezzi pubblici e sugli aerei. Ma credo che sia auspicabile una eliminazione completa dell’obbligo”.
In merito alla Circolare del Viminale emessa ieri e che ha chiarito che le mascherine non saranno necessarie ai seggi: “La decisione presa ieri nasce sull’evidenza scientifica dell’attuale circolazione del virus che per le imminenti elezioni consente la raccomandazione delle mascherine, ma se si va a votare e se c’è un assembramento la mascherina mettiamola”.
SILERI: “SE QUESTA NUOVA VARIANTE DOVESSE CONTAGIARE DI PIU’…”
Il sottosegretario alla salute Sileri ha poi parlato dell’estate, ormai prossima, stagione che vedrà il decadimento di tutte le misure di restrizioni anti covid: “In estate quando ci sarà il ‘liberi tutti’ ci sarà anche una maggior circolazione del virus, vuoi per l’arrivo dall’estero di tanti turisti in Italia e maggiori affollamenti. Ma questa circolazione del virus non credo che determinerà grossi problemi. Siamo gran parte vaccinati, le terapie intensive si stanno svuotando”.
In ogni caso il rischio zero non esiste, soprattutto tenendo conto delle ultime notizie riguardanti la circolazione della variante Omicron BA.5 che sarebbe ancora più diffusiva dell’Omicron 2 anche se meno aggressiva: “Ma qual è il rischio? E’ che se disgraziatamente questa nuova variante dovesse contagiare di più ed essere più patogena – ha spiegato Sileri – ci troveremo magari ad un sovraccarico in alcune aree del Paese e questo rallenterebbe i numeri rimasti indietro del non-Covid. Oggi dobbiamo recuperare i pazienti che hanno necessità di interventi per altre patologie e sono rimasti indietro”.