Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è tornato a parlare nelle scorse ore della situazione covid, ed in particolare di quello che accadrà nelle prossime settimane. Intervistato dai microfoni di Rtl 102.5, l’esponente del Movimento 5 Stelle ha ipotizzato un addio dell’obbligo delle mascherine nei luoghi chiusi a partire dal primo maggio. L’argomento è ancora di forte dibattito, e la comunità scientifica sembrerebbe essere perfettamente divisa in due fra chi vorrebbe mantenere la misura di restrizione, e chi invece è convinto che vada abolita: “Sull’obbligo di mascherina prenderemo una decisione la prossima settimana guidata dai numeri – ha spiegato Sileri interpellato dalla nota emittente radiofonica questa mattina – è comunque tempo di eliminare l’obbligo di mascherina al chiuso in alcune circostanze”.
Secondo Sileri sarà comunque giusto mantenere l’obbligo in determinati luoghi: “E’ ovvio che dovrà essere tenuta nei viaggi in treno e sui mezzi pubblici. Anche negli uffici, dove c’è un contatto più stretto tara soggetti adulti”. Poi ha proseguito: “Spostiamo la mascherina dalla faccia alla tasca, non la abbandoniamo. I contagi ancora ci sono, quindi dobbiamo essere prudenti. Sono convinto che a giugno e luglio saremo senza mascherina”.
SILERI E IL FUTURO DEL VACCINO COVID: “NON PARLIAMO DI QUARTA DOSE…”
Sileri ha parlato anche del futuro del vaccino anti covid, ipotizzando un richiamo annuale così come già si fa per l’influenza: “Non parliamo di quarta dose – ci tiene a precisare Sileri a Rtl 102.5 – quindi, ma di richiamo come accade con tutti i vaccini contro i virus che circolano più facilmente. Io che faccio il medico dal ’98… quanti richiami ho fatto? Una ventina. L’immunità da questo tipo di virus non è eterno. Neppure quello per il tetano, per esempio”.
Chiusura dedicata alla decisione di permettere la distribuzione del Paxlovid, l’antivirale anti covid, nelle farmacie previa ricetta medica: “La scelta della pillola anti-Covid in farmacia è segno che si è passati da uno stato pandemico a uno endemico dove il virus non fa più paura. Andiamo verso una fase di normalità – ha concluso – in Italia non può succedere come Shanghai dove hanno fatto una politica ‘Covid zero’, una politica assurda perché non si può eliminare il virus, ma si convive tranquillamente con esso”.