Il M5s continua a perdere pezzi. Dopo la scissione guidata da Di Maio e l’addio di numerosi volti di spicco, da D’Incà a Crippa, i pentastellati salutano Pierpaolo Sileri e Stefano Buffagni. Intervenuto ai microfoni del Giornale, il viceministro della Sanità ha ammesso di non condividere la scelta di Conte di togliere la fiducia al governo Conte in un momento così delicato.



Dopo l’addio al M5s, per Sileri non ci sarà alcun “trasferimento”. Non farà parte dell’ormai famoso centro: “Non oggi ma nel marzo 2018, appena eletto, dissi che non mi sarei ricandidato, e lo confermo: tornerò al mio primo amore, la chirurgia”. Poi, un consiglio a chi vincerà le elezioni del 25 settembre: “Ascoltare le ragioni l’opposizione. Condividere le scelte, anche difficili, che il nuovo esecutivo sarà chiamato a prendere. E magari chiedere qualche consiglio a Draghi”.



M5S, SILERI E BUFFAGNI AI SALUTI

Come dicevamo, Sileri non sarà l’unico a salutare il M5s. Anche Buffagni è pronto a tornare al suo vecchio lavoro. In un lungo post pubblicato su Facebook, il sottosegretario ha biasimato gli ultimi stravolgimenti che hanno coinvolto i grillini: “Non sono uno zombie, sono sempre stato un battitore libero. Rispetto gli impegni coi cittadini, torno volentieri alla mia professione”, le sue parole. Nel corso del suo post, Buffagni non ha lesinato critiche a uno dei provvedimenti bandiera del M5s, ovvero i navigator legati al reddito di cittadinanza: “I navigator mi sembravano uno spreco, ho lavorato perchè non venissero creati, ma per spirito di squadra in tv li ho difesi. E così anche altre cose che non mi convincevano”. E ancora, un altro affondo: “Uno non vale l’altro, e questo continuerò a ribadirlo sempre e ovunque. Non è una poltrona a fare il valore alle persone”.

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