Il viceministro della salute, Pierpaolo Sileri, è stato in collegamento stamane con il programma di Rai Uno, Storie Italiane. Si è parlato ovviamente del vaccino anti-covid, con la campagna che è iniziata anche in Italia nella giornata di ieri, 27 dicembre: “Quella di ieri è stata una data simbolica – le parole del numero due del ministro Speranza parlando con Eleonora Daniele – un’arma vincente contro il covid, ma è una delle armi attese, dobbiamo raggiungere quella protezione di gregge che consentirà al virus di non trovare più ospiti per poi diffondersi”.
“Oggi vediamo la luce – ha proseguito – quando usciremo dal tunnel? Nel primo autunno, gran parte del 2021 lo vedremo impegnato così, si inizia con il vaccino della Pfizer, ho letto anche polemiche su un numero, attenzione ma questo è definito a livello europeo. Entro il primo trimestre 2021 avremo quasi nove milioni di dosi, dovremo riuscire a vaccinare per la fine di marzo 2021 4.5 milioni di persone perchè vi è il richiamo, rispondere alla domanda quanti mesi serviranno dipenderà anche dall’arrivo degli altri vaccini, e al momento Pfizer è l’unica che ha l’autorizzazione”
SILERI: “ATTENDIAMO L’ARRIVO DI ALTRI VACCINI”
“Si tratta di nove milioni di dosi e parlo solo di Pfizer – ha proseguito Sileri – arriveranno 420mila dosi a settimana, probabilmente un po’ di burocrazia esiste, anche se è stata superata in maniera netta per l’approvazione a livello europeo, e ciò ha portato ad un’approvazione rapida e veloce. L’Inghilterra è partita prima staccandosi dall’Ue e gli Usa hanno l’FDA. Auspico un’autorizzazione anche per altri vaccini che sono sicuri”. Sui prossimi step: “Non è previsto alcun obbligo vaccinale, si mira molto alla consapevolezza dei cittadini. Rimango comunque perplesso quando sento colleghi medici e infermieri restii: posso capire il cittadino che non ha la conoscenza, ma ai medici che hanno dubbi penso che forse hanno sbagliato lavoro”. Il viceministro Sileri ha aggiunto: “E’ un vaccino che non è nato ieri, vi sono diversi anni di preparazione, la ricerca era già a monte, non è un qualcosa tirato fuori all’improvviso”. In merito alle categorie che dovrebbero avere priorità: “Secondo me i farmacisti dovrebbero essere fra i primi ,così come gli odontoiatri, che sono a contatto con il paziente faccia a faccia, quindi esiste il rischio, qualche categoria dovrebbe essere inserita nelle classi di priorità. Tutto comunque dipende dalle dosi che arrivano: più ne arrivano e più il piano potrebbe accelerare”. Sui nuovi casi in forte aumento in Veneto: “Si fanno più tamponi e forse sono legati alla variante inglese del virus che ha una maggiore contagiosità. Pensi che ci sono 800mila italiani che vivono in Inghilterra e la loro mobilità. L’arrivo del vaccino significa che comunque ora le regole del gioco sono cambiate e ora possiamo cambiare pagina – ha concluso Sileri – ma ora dobbiamo impegnarci senza il minimo errore. Quando mi vaccinerò? Credo di essere fra gli ultimi visto che ho già avuto il virus ed ho una certa immunità”.