Natale in emergenza, sarà così quello 2020 per Pierpaolo Sileri. «Parlarne quando ogni giorno muoiono ancora 700 persone, che significano tre aerei pieni di persone che precipitano… giusto festeggiarlo ma si può fare tra le mure domestiche, con chi si convive, anche se diventa purtroppo un giorno come gli altri», ha dichiarato il ministro della Salute a “Un giorno da pecora” su Rai Radio1. Preferisce non sbilanciarsi anche sul numero di persone che potranno sedersi insieme a tavola a Natale: «Dipende, oggi i numeri vanno molto molto meglio, è ipotizzabile che con questo rispetto delle regole a Natale potremo esser tutti gialli o magari qualcuno arancione». Il viceministro della Salute ha invitato a non abbassare la guarda anche a III Forum Sostenibilità di Fortuna Italia: «Abbiamo fatto sacrifici, le cose vanno meglio, non buttiamo i sacrifici fatti per allentare il rispetto delle regole come accaduto in estate e nel mese di settembre». La situazione attuale, seppur migliore, non permette balzi in avanti: «La circolazione del virus non ci consente di avere la libertà di una normalità che vorremmo tutti. Quando ci sarà il vaccino la strada sarà in discesa».

SILERI SU NATALE IN EMERGENZA E VACCINO COVID

Pierpaolo Sileri ha anticipato che a Natale resteranno le restrizioni attuali, ma «è possibile che qualcosa possa essere allentato». Il viceministro della Salute però preferisce aspettare la prima settimana di dicembre «per capire esattamente qual è la diffusione del virus e ciò che potrà essere fatto». A proposito del vaccino anti Covid ha aggiunto: «Io credo che per alcune categorie debba esserci l’obbligo vaccinale». Sileri si aspetta una grande richiesta, motivo per il quale non crede che sarà necessario imporre l’obbligo a tutta la popolazione. A proposito della campagna vaccinale, invece ha spiegato: «Sono state già comunicate alle Regioni le necessità del numero di centri di stoccaggio, di vaccinazione, ci sarà un centro ogni 20mila abitanti». A Un giorno da pecora ha spiegato poi che in 3 mesi potrebbero essere vaccinate fino a 10 milioni di persone. «Quando ci saranno le linee guida sull’assegnazione delle dosi in base alla priorità per rischio, quando sarà il mio turno, lo farò», ha assicurato Sileri, pronto a farlo, ma dopo i soggetti a rischio.