Prosegue il confronto sullo spostamento tra Comuni a Natale e Pierpaolo Sileri ha una posizione netta: sì al divieto, ci sono ancora troppi morti e troppi casi positivi. Intervenuto ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, il viceministro della Salute ha spiegato che ad oggi non c’è la sicurezza per poter riaprire ed il rischio è troppo alto, considerando anche l’aumento di infettati registrato negli Usa in seguito al Thanksgiving ed al Black Friday. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha rimarcato che probabilmente era necessario studiare una norma diversa dall’inizio ma adesso è vietato commettere errori, quindi sì a misure dure per il periodo natalizio: «Servono restrizioni a Natale per riaprire a gennaio le scuole e i ristoranti e togliere progressivamente il coprifuoco. In ogni caso avremo una risalita dei contagi dopo Natale, dobbiamo contenerla e così le Regioni potranno migliorare il contact tracing».



PIERPAOLO SILERI: “”

Pierpaolo Sileri si è poi soffermato sulle ipotesi portate avanti dalla Procura di Bergamo a proposito del piano pandemico: «Il piano ero convinto risalisse al 2010, Report ci ha fatto vedere che era sempre quello del 2006. Era un piano pandemico antinfluenzale, piuttosto vintage e per forza di cose non era un piano anti-Coronavirus, ma era una base da declinare a livello periferico». Il viceministro ha poi sottolineato che fin dal 9 gennaio è stato dato il primo alert e indicata la necessità di seguire i protocolli, ma l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato l’emergenza solo a fine gennaio e la pandemia a marzo, inducendo il ministero a inserire il link epidemiologico con la Cina nella definizione di caso sospetto. «Così abbiamo perso tempo», il giudizio di Sileri, che ricorda di aver chiesto la verifica sui posti letto già il 29 gennaio.

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