Non è d’accordo con l’imposizione dell’obbligo del vaccino anti covid il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri. Parlando in diretta tv ieri sera, durante la trasmissione In Onda di La7, l’esponente grillino ha spiegato, senza troppi giri di parole: “In questo momento l’obbligo non serve. Vedo più un allargamento del green pass in Italia”. Secondo Sileri, quindi, la campagna di vaccinazione sta procedendo spedita, di conseguenza, ora come ora, non serve imporre l’obbligo agli italiani: “I numeri stanno dalla nostra parte. Si può parlare di obbligo se l’epidemia accelera e le persone non si vaccinano. Oggi le vaccinazioni aumentano, raggiungeremo il target dell’80% della popolazione vaccinata. La possibilità di tirare fuori l’obbligo dal cassetto è l’extrema ratio. Poi: per chi servirebbe l’obbligo? Con quale vaccino?”.
Parole che di fatto rappresentano uno strappo nei confronti dell’esecutivo, e che hanno sorpreso in un certo qual modo anche i due conduttori della trasmissione di La7, David Parenzo e Concita De Gregorio: “In questo momento non possiamo imporre l’obbligo – ha proseguito Sileri, argomentando – perché i vaccini non sono ancora ‘liberi’ nel mercato. Se anche l’Ema si pronunciasse su Pfizer avremmo un solo vaccino ‘libero’. L’obbligo, poi, servirebbe a raggiungere un target che raggiungeremmo comunque tra qualche giorno. L’obbligo non può essere un tema all’ordine del giorno”.
SILERI: “OBBLIGO VACCINALE? IL VERO PROBLEMA SONO I 3.8 MILIONI DI OVER 50 NON VACCINATI”
Poi ha aggiunto: “Arriveremo a fine settembre e vediamo quante sono le persone vaccinate. Il vero problema sono i 3,8 milioni di over 50 non vaccinati. Il numero sta calando, aspettiamo un paio di settimane e vediamo le cifre. Non credo che si parlerà di obbligo, vedo più un allargamento del Green pass”.
Sileri ha parlato anche della terza dose e in quel caso si è detto favorevole ma senza fretta: “È giusto che venga fatta la terza dose ma dobbiamo dire a chi, quando e con quale vaccino. Sappiamo che il ‘chi’ riguarda i soggetti immunodepresse. Il ‘chi’ potrebbe allargarsi ai soggetti più anziani”. Quindi ha specificato: “Se in una trasmissione come questa diciamo ‘terza dose da ottobre’, mia madre che si è vaccinata ad aprile pensa di dover rifare subito un nuovo vaccino. Il prossimo anno, poi, io spero nella presenza di altri vaccini: magari la versione 2.0 o 3.0 dei vaccini attuali, con un’efficacia maggiore”.