No al lockdown totale, si a delle chiusure circoscritte. E’ questo il parere di Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute (o meglio ex viceministro essendo ancora in attesa di venire confermato con l’arrivo di Draghi), rilasciato attraverso la propria pagina Facebook. L’esponente del Movimento 5 Stelle non è quindi d’accordo con i numerosi scienziati e addetti ai lavori che negli ultimi giorni hanno invocato un lockdown generalizzato per contenere il virus: “Secondo il mio parere – le parole di Sileri attraverso i social – un lockdown generalizzato adesso sarebbe un provvedimento eccessivo”.



Quindi aggiunge quale dovrebbe essere a suo modo di vedere la strategia del governo: “Servono chiusure localizzate laddove c’è un andamento del virus anomalo, continuando a usare i 21 parametri, in una logica di stop and go”. Sileri è convinto che quando le fasce più a rischio della popolazione saranno vaccinate, si debba procedere con nuove riaperture graduali: “Una volta protetti con il vaccino il personale sanitario, gli anziani e i fragili – scrive – sarà un atto dovuto procedere a graduali riaperture”.



SILERI: “SERVE COMUNICARE CON MAGGIOR MARGINE DI TEMPO”

L’ex viceministro alla salute conclude il suo discorso con una sorta di bacchettata nei confronti dei numerosi esponenti della comunità scientifica spesso e volentieri allarmisti: “Negli ultimi giorni – sottolinea a riguardo – abbiamo assistito in diverse aree alla diffusione di alcune varianti del virus: questo spiega la decisione di fare un passo indietro sulle riaperture annunciate. Ma sarebbe molto importante riuscire a comunicare queste decisioni con un maggior margine di tempo. D’altra parte, fin dall’inizio della pandemia c’è un problema di comunicazione che coinvolge tutti coloro che si rapportano alla popolazione”. Sileri conclude: “Gli esperti devono collaborare – parole che sembrano quasi riferite a Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Speranza – anche attraverso le dichiarazioni rilasciate ai media”. L’ex viceministro ha sempre sposato la linea del bastone/carota contro il virus, conscio che una chiusura totale sarebbe insostenibile per l’economia italiana.

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