“I numeri dei ricoveri in terapia intensiva calano, e calano anche i contagi, ma attenzione anche alla valutazione delle R0 solo sui contagi che potrebbero anche tendere ad aumentare nelle fasce di popolazione non vaccinate come accaduto in Israele o in Inghilterra”. Così ha esordito il viceministro Sileri, ospite in collegamento con il programma di Rai Tre, Agorà. “Il calo dei decessi avverrà a breve, avendo protetto con la prima dose circa il 70% degli over 80 e avendo protetto quasi totalmente coloro che stanno nelle Rsa, con una campagna di vaccinazione fra i 70 e i 79 anni che raddoppia in percentuale con la prima dose ad ogni settimana, è evidente che già a tre/quattro settimane dalla dose c’è una protezione anche senza seconda dose e quindi queste persone non avranno più il virus in forma grave e non andranno in ospedale”. E ancora: “Abbiamo 8 milioni di dosi da spendere per aprile, anche se metà di quello inizialmente atteso, ma altri 4.2 milioni di dosi arriveranno la prossima settimana, speriamo che quegli 8 milioni possano diventare 10 ma questo lo scopriremo solo a fine mese, questi numeri tenderanno a migliorare anche perchè ogni ondata ha una vita di 50/70 giorni e credo che abbiamo passato il picco della terza ondata”.
Sulle possibile riaperture: “Io sono un aperturista con giudizio, sono a favore, ma oggi è presto, abbiamo dati in miglioramento con l’R0 sceso a 0.92 e la prossima settimana tenderà a scendere ancora, aspetterai i prossimi giorni per parlare di riaperture, guardiamo i dati ma dobbiamo salvaguardare quanto abbiamo guadagnato. Consolidando i dati in queste due settimane quindi scendendo largamente sotto gli attuali 180 abitanti ogni 100mila abitanti, a quel punto dal primo di maggio potremo tornare alle colorazioni delle regioni, le gialle apriranno, magari qualcuno sarà bianco, per arrivare fino al primo di giugno con aperture a modello inglese e americano. La mia è una data guidata dalle vaccinazioni, quando hai fatto 75% over 80 e 70-79 e hai protetto tutti i fragili, un anziano in terapia intensiva dovrebbe essere un evento molto sporadico, a quel punto se il virus circola in soggetti più giovani ma i più anziani son protetti…”. Infine, sulle parole di De Luca che ha spiegato che non intende rispettare il piano di Fifgliuolo: “Non so se il governo impugnerà o no la decisione di De Luca. Spero che non ve ne sarà bisogno. È nell’interesse della regione stessa partire dagli anziani. C’è un piano nazionale che è stato condiviso dalla conferenza Stato-Regioni ed è un piano nazionale su base medica. Se non viene applicato si rischia tra un mese di trovarsi le terapie intensive piene e non poter riaprire. Questo è il vero problema. Se proteggi gli anziani riapri. I vaccini stanno arrivando, servono meno polemiche e fiducia in AstraZeneca”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SILERI: “RIAPERTURE DAL 1 MAGGIO”, REGOLE CTS: COPRIFUOCO ALLE 24, RISTORANTI E…
Il Governo Draghi sembra aver fissato nell’inizio di maggio l’avvio alle riaperture che dovranno giocoforza ridare “respiro” alle attività economico-produttive-commerciali del Paese, oltre agli stessi cittadini chiudi in semi-lockdown di fatto dallo scorso novembre. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ad Agorà questa mattina conferma la sua linea di “aperturista con giudizio” e detta una prima abbozzata road map: «sono a favore delle riaperture ma guardiamo i dati e difendiamo quello che abbiamo guadagnato, altrimenti rischiamo di aprire in anticipo e di dover richiudere. Sarebbe dunque un errore anticiparle prima del 30 aprile», mentre dal 1 maggio si può parlare di effettive riaperture nelle aree “gialle” del Paese che dunque verranno reintrodotte nel prossimo Decreto Covid. «Abbiamo dei dati in miglioramento – aggiunge ancora Sileri – L’Rt è sceso e verosimilmente continuerà a scendere quindi io immagino che consolidando i dati, scendendo largamente sotto un’incidenza di 180 casi ogni 100mila abitanti, a quel punto dal 1 di maggio si può tornare a una colorazione più tenue delle Regioni: le Regioni gialle ovviamente riaprono e qualcuna potrebbe essere bianca».
RIAPERTURE DAL 1 MAGGIO, CDM IL 20 APRILE
La riapertura dei ristoranti anche alla sera, il ritorno a cinema, teatri e musei aperti, con piscine e palestre che potranno con limitazioni tornare a riaprire i battenti: l’Italia intera attende le riaperture, ma secondo il sottosegretario in quota M5s il tutto dovrà avvenire «progressivamente di settimana in settimana nel mese di maggio, fino ad arrivare ai primi di giugno con una riapertura modello inglese». Decisive ovviamente, di pari passo, le campagne vaccinali e le immunizzazioni, anche se all’interno del Governo si spinge affinché si possa arrivare prima del 1 maggio a determinare alcune riaperture: «dal 20 aprile – ha annunciato la Ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini – ci sarà un punto in Consiglio dei ministri per valutare la possibilità, sulla base dei contagi e dell’andamento del piano vaccinale, di qualche segnale di apertura già da aprile; ma maggio sarà il mese della ripartenza: quindi tutti i ministeri sono al lavoro, stanno costruendo i protocolli per poter ripartire». In questa settimana il governo varerà un provvedimento importante per il sostegno alle attività economiche – ha ricordato ancora la Ministra in quota Forza Italia – «Sappiamo che tante attività dai bar ai ristoranti, alle palestre, al turismo, per citarne solo alcuni, hanno avuto ingenti danni: il nostro compito è quello di risarcire queste attività ma soprattutto quello di farle ripartire il prima possibile e il governo è al lavoro proprio su questo».
LE NUOVE REGOLE ALLO STUDIO DEL CTS
Tra le principali novità al pacchetto di regole studiato in questi giorni da Cts, Ministero della Salute e Regioni vi sarebbero importanti “scostamenti” rispetto agli ultimi Dpcm e Decreti Covid dei Governi Conte e Draghi: coprifuoco a mezzanotte per permettere maggiore attività di asporto dei ristoranti e, in zona gialla, ipotizzare anche un rientro a cena in presenza nei locali. Cinema-teatri-concerti aperti con presenze al 50% (e non al 25% come prevedeva il primo protocollo studiato) e mascherina FFP2 obbligatoria: resta invece da chiarire il nodo dei tamponi e dei vaccini obbligatori per partecipare agli eventi/spettacolo, dopo lo scontro ieri tra Cts e associazioni di categoria convocate dal Ministro Franceschini. «Costringere il pubblico a pagare almeno 20 euro per lo screening è ritenuto«un elemento di discriminazione sociale e un disincentivo alla partecipazione» attacca l’Associazione generale italiana dello spettacolo. Al momento il Ministero esclude che sia allo studio un’ipotesi di tal senso, anche se dal Cts restano molto scettici sull’aprire tali attività senza limitazioni all’ingresso per i “non immunizzati”. Più probabile che un sistema del genere possa essere sperimentato per spettacoli con alto numero di pubblico (le partite dell’Italia all’Europeo di giugno in primis).