Il viceministro alla salute, Pierpaolo Sileri, non è così certo della presenza di regioni in zona rossa con il nuovo Dpcm. Intervistato poco fa dal programma “Un Giorno da Pecora” su Rai Radio1, l’esponente del Movimento 5 Stelle ha spiegato: “In base ai contagi che si osserveranno anche in questi giorni ci saranno cambiamenti dei colori. Coi dati di questi giorni purtroppo ci sarà un upgrade dei colori. Zone rosse? Credo ancora di no ma purtroppo i dati sono in peggioramento”.
Ovviamente non poteva non essere affrontata la questione crisi di governo, e a riguardo Sileri spiega: “C’è ancora il governo? Siamo qui a lavorare, è giusto che si continui così. Ieri ho twittato #AvantiConConte, non ho ricevuto indicazioni a proposito, ma lo avevo visto e l’ho fatto anche io. Quel che è successo ieri ormai è accaduto ma si guarda avanti e si va avanti con Conte. Abbiamo 2 ministri e 1 sottosegretario dimissionari, ora vedremo se ci sono i numeri, se qualcosa può esser ricostituito”.
SILERI: “USCITA DI RENZI INCOMPRENSIBILE, ORMAI HA FATTO LA SUA SCELTA”
La cosa certa è che l’esecutivo Conte Bis “ha accusato un colpo inatteso”, mentre l’uscita di scena di Matteo Renzi e di Italia Viva risulta per Sileri “Incomprensibile. Renzi però ha fatto la sua scelta, ora come fa a tornare indietro?”. Difficile anche ipotizzare una tornata elettorale in piena pandemia, viste che la situazione non è la stessa di quella di settembre, quando si andò al voto per regionali e referendum: “Quella attuale non è la stessa situazione di quando abbiamo votato il referendum, oggi è molto più rischioso. Laddove è stato possibile posticipare il voto questo è accaduto, come ad esempio in Calabria. Se poi non è rimandabile l’ipotesi del voto esiste, sempre con le modalità di sicurezza attive”. Infine una battuta sul nome Matteo, lui che ha lavorato al governo sia con Salvini che con Renzi: “Non li ho conosciuti molto bene, diciamo però che quando mia moglie mi ha chiesto quale nome volessimo mettere al nostro secondo bambino, che deve arrivare, io le ho risposto subito: Matteo no, ti prego, per carità…”.