Tutte le persone che hanno partecipato alla sperimentazione del vaccino ReiThera hanno diritto al Green Pass per Pierpaolo Sileri. Lo ha chiarito il sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, che però a L’Aria che tira ha fatto una precisazione. «Devono fare il sierologico per essere sicuri di non aver ricevuto il placebo. Non è un vaccino approvato ma chi ha sviluppato gli anticorpi ha diritto al green pass». Inoltre, ha chiarito di essersi occupato del tema che riguarda circa 900 soggetti volontari: «Da tempo ho sollecitato Rezza affinché potesse essere trasmessa al Cts la mia richiesta». Il suo auspicio comunque è che venga trovata una soluzione per la prosecuzione della sperimentazione. Invece sulla questione dei posti a tavola nei ristoranti: «Al di là del Covid, da quando sono parlamentare ho abolito le cene per una duplice ragione: in primis perché non ho tempo, poi perché non sai mai con chi vai a cena, a parte gli amici, quindi evito contatti con chiunque».
Invece sulla posizione del ministro della Salute Roberto Speranza: «Forse diciamo la stessa cosa ma in maniera diversa. La campagna vaccinale sta andando molto bene quindi o ci fidiamo dei vaccini o non ci fidiamo dei vaccini, o crediamo nel green pass o non crediamo nel green pass». Infine, ha spiegato che farebbe vaccinare i suoi figli: «Sono estremamente sicuri».
SILERI SU IMMUNITÀ DI GREGGE E TAMPONI
In un’intervista rilasciata all’Agenzia Vista invece Pierpaolo Sileri ha parlato dell’immunità di gregge. «Quando saranno vaccinati tre quarti della popolazione avremo raggiunto la protezione di gregge, verosimilmente avverrà tra settembre e ottobre». Le prossime settimane saranno decisive per la campagna vaccinale: «Giugno e luglio saranno i mesi decisivi della vaccinazione anche perché arriverà una quantità di dosi di vaccino consistente e faremo grossi passi avanti verso l’immunità di gregge», ha aggiunto il sottosegretario alla Salute. Invece a Sky Tg24 ha parlato del costo dei tamponi per le famiglie. «Almeno un certo numero di tamponi a settimana devono essere garantiti a titolo gratuito. Si può immaginare una famiglia di quattro persone con due bambini sotto i 12 anni che non sono vaccinabili: è chiaro che devono fare il tampone. Così come coloro che sono in attesa di vaccino. È giusto che venga data la disponibilità di tamponi gratuiti. E credo che il numero esatto sia almeno 2 a settimana».