Non vende illusioni il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite di Coffee Break su La7 per parlare della campagna di vaccinazione contro il coronavirus. Chiamato a commentare la previsione della presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, secondo cui “entro giugno sarà vaccinato il 70% della popolazione europea”, Sileri si è mostrato molto più prudente: “E’ auspicabile, ma tutto dipende dalle dosi di vaccino che saranno messe sul mercato. Diciamo che è più possibile che probabile“. Il sottosegretario, fresco di riconferma nell’esecutivo Draghi al dicastero della Salute, ha spiegato: “Io non mi sono mai pronunciato a riguardo, perché faccio i conti con le dosi di vaccino che abbiamo. E’ chiaro che se arriveranno i vaccini Johnson & Johnson e Curevac, se Pfizer aumenterà la produzione, se AstraZeneca riuscirà a recuperare le dosi da produrre, vaccinare entro giugno il 70% delle persone sarà possibile”.



SILERI: “POPOLAZIONE UE VACCINATA AL 70%? POSSIBILE PIU’ CHE PROBABILE”

Quello di Pierpaolo Sileri è stato un discorso improntato alla concretezza: “Dico che è più possibile che probabile perché parliamo di milioni di dosi che ancora devono arrivare nei nostri magazzini. Se so che arriveranno 6-7 milioni di dosi a marzo e se scopriamo che con una singola dose abbiamo una copertura sufficiente, sicuramente quel 70% sarà raggiunto entro giugno“. A decidere l’esito della partita contro il coronavirus, però, sarà anche il fattore fortuna bisognerà unire al lavoro dei governi anche una buona dose di fortuna: “I risultati delle vaccinazioni in Israele e soprattutto in Inghilterra sono molto incoraggianti, ma dobbiamo fare i conti con un virus che è un bastardo vero. Dietro l’angolo c’è sempre qualcosa. Ci vuole massima cautela, perché può capitare che disgraziatamente arrivi una variante in grado di eludere uno o due vaccini che abbiamo. Magari il virus potrebbe mutare in una forma favorevole che lo trasforma in un semplice raffreddore. Speriamo che questo possa accadere“.

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