Fra gli ospiti della prima puntata della nuova stagione di DiMartedì, programma scattato ieri su la7 e condotto come sempre da Giovanni Floris, vi era anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla salute. Il grillino si è reso protagonista di uno “scontro” con Francesca Donato, Europarlamentare di Identità e Democrazia. Si parla dei vaccini anti covid e in diretta tv la Donato sottolinea quali siano i rischi secondo di sottoporsi al siero contro il coronavirus che sia di Pfizer/BioNTech, quindi Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson.
“I rischi ci sono – le sue parole in diretta televisiva sul settimo canale – la farmacovigilanza è passiva con questi vaccini e non funziona. I dati sono più alti rispetto ai vaccini precedenti. Su questi ci sono 84mila reazioni avverse”. A quel punto Sileri ha alzato bandiera bianca ed ha replicato, forse in maniera un po’ inattesa: “Una cosa del genere non merita risposte”. L’esponente del governo sembrerebbe essere quindi ormai stanco di spiegare ai no vax perchè sarebbe il caso di vaccinarsi e in questo caso ha preferito fare un passo indietro, evitando così lo scontro.
SILERI VS DONATO, SCONTRO IN DIRETTA TV: “C’E’ POCO DA RISPONDERE”
Incalzato da Giovanni Floris, Sileri ha aggiunto “C’è poco da rispondere a una cosa del genere”, per poi sottolineare: “Su 43 milioni 84 mila reazioni avverse sono poche”. Peccato però che Francesca Donato non sia soddisfatta della replica del pentastellato: “Bisognerebbe fare una giusta farmacovigilanza e sperimentazione, considerando che l’ultimo vaccino era stato approvato dopo 10 anni. Il covid si può curare, me lo dicono i medici”.
Quindi di nuovo Sileri: “Sono sicuri e salvano, non si può dire che fa male e che uccide. Dire che bisogna aspettare 10 anni è falso, la sperimentazione è stata fatta e che il vaccino funzioni si vede dai dati”. Quindi ha aggiunto: “Lei lo sa quando viene preparato il vaccino antinfluenzale?”, ma la sua interlocutrici non ha replicato “E allora come fa a parlare? – controbatte Sileri – basta pensare che viene preparato l’anno prima”.