La campagna vaccinale prosegue spedita in Italia, ora anche i più giovani possono sottoporsi alla somministrazione del siero anti-Covid per non correre rischi. Eppure c’è chi ancora è dubbioso sulla vaccinazione, come il caso dell’insegnante Roberta Salimbeni che è stata sospesa lo scorso 9 settembre dall’istituto di Fabriano dove insegnava perché non ancora vaccinata. La professoressa, che insegna lettere, si è opposta anche alla vaccinazione dei due figli di 12 e 15 anni, come raccontato a Myrta Merlino nel corso della trasmissione “L’Aria che tira”, in onda su La7.

Nel corso dell’intervento nel salotto televisivo di La7, Salimbeni ha spiegato il perché del no al vaccino per i figli: “Ho due figli maschi e ho deciso di non sottoporli alla vaccinazione perché non credo che sia per loro opportuno. Sono insegnante, incontravo 50 ragazzi al giorno in due classi e posso dire che qualcuno ha avuto il Covid ma con sintomi molto molto lievi. Parliamo di una semplice influenza, ho visto che di casi gravissimi intorno a me non ce ne sono stati. Si tratta di tosse, raffreddore e temperatura esigua. Non mi sembra che la situazione dei ragazzi sia così grave”. In studio anche il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri che l’ha zittita.

Sileri zittisce prof no vax Salimbeni: “Sospensione giusta”

Dopo aver ascoltato le parole della professoressa no vax Sileri ha risposto come un fiume in piena: “”Quando una persona che non è medico dice che ha osservato i suoi alunni e non ha un reparto con 50 ragazzi ricoverati penso debba solo stare zitta. Osservazioni del genere può farle un primario ospedaliero, uno che sta in ospedale. Se lei poi dice che nella sua esperienza di professoressa ha visto quello che ha visto va bene. Ma che ci viene a dire che ha osservato ragazzi con poca febbre e poca tosse, salvo che non abbia una laurea in medicina meglio che stia zitta. Punto, è giusto che stia a casa sospesa”.

Poco prima Salimbeni aveva detto: “Io il Covid l’ho avuto, l’ho preso a dicembre scorso. Mi sono resa conto di averlo contratto successivamente nonostante avessi avuto dei sintomi abbastanza importanti, ma li ho superati bene. Metto in conto il rischio per me e i miei ragazzi, ma il rischio a cui vanno incontro col vaccino penso sia superiore rispetto al rischio che corrono con la malattia. Lo dico secondo i dati che io trovo e leggo, ma anche l’esperienza diretta mi guida”. I due figli non sarebbero stati vaccinati perché “conducono una vita abbastanza normale, vanno a scuola e indossano a mascherina, mantengono le distanze dai compagni e utilizzano tutto quello che c’è da utilizzare a scuola. Non rinunciano a niente perché sono stati abituati a vivere in maniera semplice ed essenziale”.