Silvana Fucito è stata anche nominata Cavaliere del lavoro il 28 maggio del 2007. Questa speciale onorificenza rappresenta la continuità dell’analoga distinzione che era stata istituita dal Re Vittorio Emanuele III nel 1901. Questi decise di regalare grandissima dignità a una ricompensa precedente al merito industriale e agrario. Silvana ovviamente ha ricevuto questo riconoscimento per l’impegno e il coraggio dimostrato nel respingere le richieste della Camorra che pretendeva da lei il pizzo per il suo negozio di vernici a San Giovanni a Teduccio. Un onore che ricevono i cittadini italiani, anche se residenti all’estero, che si siano resi singolarmente benemeriti andandosi a segnalare per le loro opere all’interno di uno dei settori del lavoro come agricoltura, commercio, artigianato, creditizia, attività assicurativa e industria”. Sicuramente il grande coraggio mostrato da Silvana le ha fatto meritare in pieno qualcosa che non viene assegnato casualmente a chiunque. (agg. di Matteo Fantozzi)



L’arresto del marito

Silvana Fucito è una donna che ha avuto la forza per dire di no alla camorra, come viene raccontato dalla miniserie Il Coraggio di Angela. Nonostante questo in passato ha passato anche dei problemi giudiziari. Il 30 aprile del 2014 si dimise dall’incarico di presidente dell’Associazione “San Giovanni a Teduccio per la legalità” in seguito alle vicende che la videro protagonista insieme al marito. Quest’ultimo, Gennaro Petrucci, fu arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di associazione a delinquere. Si parlava dell’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Al suo posto presidente dell’associazione divenne Rosario D’Angelo. Nel film però questa seconda parte della sua vita non sarà raccontata, visto che le vicende si soffermeranno soprattutto sulle difficoltà vissute con la camorra che dopo la sua ribellione le bruciò il negozio dove vendeva vernici. (agg. di Matteo Fantozzi)



Il suo “no” alla camorra

Silvana Fucito, la storia vera dell’imprenditrice protagonista de “Il Coraggio di Angela“, la miniserie di Raiuno in onda venerdì 5 giugno 2020 in prima serata su Raiuno. Una storia di grande valore civile e di impegno contro la malavita organizzata quella di Silvana, un’imprenditrice napoletana che dal 2005 ha deciso di dire no alla camorra. La donna, infatti, si è ribellata alla camorra decidendo di non pagare il pizzo richiesto visto che è proprietaria di un negozio di vernice. Il coraggio di una donna che, nonostante vessazioni e tentativi di estorsione da parte di alcuni clan camorristi, si è difesa mettendo a rischio la sua stessa vita visto che alla fine la malavita napoletana ha incendiato la sua attività di vernici. Un prezzo altissimo quello pagato dalla donna che ha visto andare in fumo anni ed anni di lavoro e sacrifici. Anche in questo momento così difficile però la Fucito ha dimostrato di avere coraggio da vendere visto che ha denunciato tutto alla polizia. Una donna che al silenzio assordante di chi si piega alla malavita ha risposto facendo sentire forte e chiara la sua voce spingendo migliaia di commercianti a seguire il suo esempio. Il suo coraggio non è passato inosservato visto che nel 2005 la rivista Times l’ha inserita tra i 37 eroi europei, unica donna.



Silvana Fucito, la storia nella fiction “Il coraggio di Angela”

La storia di coraggio e di impegno di Silvana Fucito ha ispirato la miniserie televisiva “Il coraggio di Angela” con protagonista Lunetta Savino. Un racconto diretto magistralmente da Luciano Manuzzi che ha dato vita e voce al coraggio di una donna, la piccola imprenditrice napoletana che ha messo a rischio la sua stessa vita contro la camorra. L’esempio di Silvana è ancora oggi di monito per milioni di commercianti che hanno deciso di non pagare il pizzo e/o denunciare tentativi di estorsione mettendo così a dura prova le catene di sottomissione e omertà imposte dalla camorra. La storia di Silvana Fucito rivive nella fiction “Il coraggio di Angela” in onda su Raiuno con protagonisti Lunetta Savino, Gianluca Di Gennaro, Andrea Tidona, Gaetano Amato, Maria Pia Calzone, Ninni Bruschetta, Antonio Pennarella, Vincenzo Pirozzi, Ivana Lotito e Serena Ferri.