Silvana Gandola è sparita da una spiaggia della Sardegna due anni fa, il 28 marzo, senza lasciare alcuna traccia. Passarono 10 mesi prima che un cacciatore, casualmente, individuò in un bosco ad un chilometro dal luogo della scomparsa della 78enne, alcuni resti umani, un giubbotto, una magia, dei pantaloni, la sua borsa ed una ciocca di capelli, mettendo definitivamente fine alle ricerche della donna, condotte soprattutto dalla figlia.
Era stata d’altronde la figlia di Silvana Gandola, Laura, a denunciare la scomparsa dopo aver deciso di mandare la madre e la sua badante in Sardegna per trascorrere in sicurezza il periodo della pandemia. Le due, il 28 marzo, prendono la macchina e fanno 50 chilometri di strada per posteggiare a circa 1 km dalla spiaggia, raggiunta poi a piedi. Alle 10:37 Laura chiama la badante scoprendo che lei e la madre si erano perse e che speravano di non essere rapite, ma senza riuscire effettivamente a farsi passare al telefono Silvana Gandola, che non aveva sentito neppure il giorno prima. Chi l’ha visto, la trasmissione di Rai 3, è tornata a parlare del caso, grazie anche alla testimonianza della stessa Laura.
La scomparsa (misteriosa) di Silvana Gandola
“Secondo me qua non c’è mai arrivata viva”, racconta la figlia di Silvana Gandola, forse rassegnata ma non disposta a sotterrare l’ascia di guerra. La stessa mattina la figlia riceve alcune foto della spiaggia, ma senza mai la madre nell’inquadratura, che ad un certo punto, racconta la badante, le ha detto che avrebbe voluto raggiungere una chiesetta vicino alla costa, mentre lei era occupata a raccogliere alcune conchiglie sulla spiaggia.
“È successo qualcosa prima o dopo”, racconta un amico di Silvana Gandola, ed effettivamente nessuno sembra averla mai vista su quella spiaggia e neppure all’interno della chiesa. Un’abitante della zona, inoltre, racconta di non aver mai visto l’anziana, mentre quel giorno sulla spiaggia c’era una signora tranquilla, con un grosso cane, intenta a fare una passeggiata. La sera di quel 28 marzo, poi, la figlia di Silvana Gandola riceve un messaggio dalla badante, “chiamami è urgente, sono dai carabinieri” e viene informata della scomparsa di sua madre. “Non abbiamo trovate tracce, è come se qui non ci fosse mai venuta veramente“, fa le somme lo stesso amico di prima.
I resti e le ossa scomparse
La situazione si infittisce ulteriormente andando nel luogo in cui è stato trovato il corpo di Silvana Gandola, in mezzo alla boscaglia in un luogo difficilmente accessibili anche ai cacciatori esperti e, soprattutto, ad un’anziana 78enne. Li sono state trovate alcune ossa e pochi oggetti personali, che secondo la figlia “si potevano portare in tantissimi modi diversi. Mancano le altre 200 ossa, però”.
Gli oggetti di Silvana Gandola, inoltre, sembravano perfettamente conservati, “tirati fuori dall’armadio pochi giorni prima”, racconta l’amico dalla donna, “ed è impossibile che siano così intatti dopo un anno”. Un barista della zona ricorda chiaramente un diverbio tra le due donne nei giorni precedenti alla scomparsa, mentre a Laura la badante raccontava che fosse tutto tranquillo. Intervistata dalla redazione, la badante di Silvana Gandola si dice stanca, sentendosi sotto attacco, e rifiuta di parlare con Chi l’ha visto o di raccontare l’accaduto.