Silvana Sciarra è la nuova presidente della Corte Costituzionale. È la seconda donna a ricoprire questa carica, dopo Marta Cartabia, ed è stata la prima donna eletta dal Parlamento come giudice costituzionale. È lei a succedere a Giuliano Amato, ottenendo un voto di scarto da Daria De Pretis, altra candidata alla carica. Il suo mandato come giudice costituzionale è iniziato con il giuramento nel novembre 2014 e si concluderà a novembre 2023.



Silvana Sciarra, 74 anni, era stata eletta nel 2014 su indicazione del Movimento 5 Stelle e aveva ottenuto l’appoggio anche del Partito Democratico e di alcuni esponenti di Forza Italia. Durante la conferenza stampa successiva alla sua nomina come presidente della Corte Costituzionale ha ringraziato i colleghi “per la fiducia” e ha espresso l’intenzione di “rafforzare la collegialità”, sottolineando l’importanza della “sobrietà” da cui “l’istituzione prende autorevolezza, trasparenza e indipendenza”. “Ho il privilegio di avere i capelli bianchi – si è espressa in conferenza stampa – La Corte ha voluto forse premiare questo criterio della anzianità”. Ha ottenuto 8 voti, contro i 7 di Daria De Pretis, mentre nessuna preferenza è stata espressa nei confronti del terzo candidato Niccolò Zanon.



Silvana Sciarra, chi è la nuova presidente della Corte Costituzionale

Silvana Sciarra, classe 1948, è nata a Trani e ha ottenuto la laurea in Giurisprudenza all’università di Bari discutendo una tesi con il giuslavorista Gino Giugni. Il suo curriculum è molto vasto: dal 1974 al 1976 è stata Harkness Fellow presso l’Università della California e la Harvard Law School, nel 1985 è stata Fulbright Fellow nell’Università della California ed è stata anche visiting professor in vari atenei, tra cui la Luiss di Roma, Columbia Law School, Cambridge e la University College di Londra. All’Università di Siena ha insegnato presso la facoltà di Scienze economiche e bancarie e dal 1994 al 2003 ha insegnato Diritto del Lavoro e Diritto sociale europeo presso l’Istituto universitario europeo di Fiesole. Nel 2006 ha ricevuto il dottorato di ricerca in Legge honoris causa presso l’università di Stoccolma nel 2006 e nel 2012 lo ha ottenuto presso l’Università di Hasselt. È anche Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.



In veste di giudice costituzionale ha redatto 159 decisioni, molte delle quali in materia di previdenza e di lavoro, sia pubblico sia privato. Nel 2021, in seguito al confronto con la Corte di giustizia dell’Unione europea, si è pronunciata per la tutela dei diritti dei figli in un nucleo familiare costituito da due madri.