Chi è Silvano Arca e com’è morto il papà di Francesco Arca
Tra i motivi per i quali Francesco Arca oggi è ospite di Domenica In c’è pure la tragica vicenda di papà Silvano Arca, morto nel 1995 nel corso di una battuta di caccia. Ne aveva parlato anche a Verissimo in occasione della presentazione del suo primo libro, Basta che torni, dedicato proprio al padre. Non casuale la scelta del titolo da parte dell’attore: era la frase che ripeteva al papà ufficiale dell’esercito quando partiva.
Dalle missioni militari è sempre tornato Silvano Arca, non da una battuta di caccia. L’attore aveva 16 anni e da allora nutre dubbi sulle indagini condotte per fare chiarezza sull’incidente di caccia. L’ipotesi di Francesco Arca è che alla famiglia sia stata raccontata una versione vicina alla verità, ma non sono state chiarite le incongruenze emerse, motivo per il quale continua a coltivare il desiderio che venga a galla la verità su cos’è successo.
“Sono pronto a perdonare in cambio di un pizzico di verità“. Infatti, non prova più rancore, che ha lasciato alle sue spalle insieme alla rabbia, anche grazie alla terapia, d’altra parte ha le sue teorie e la voglia di verità su quel colpo partito per sbaglio. “Qualunque essa sia non mi spaventerebbe. Sarei pronto a non giudicare e a perdonare chiunque“, aveva dichiarato a Vanity Fair.
L’appello di Francesco Arca: “Voglio sapere cos’è successo”
Per Francesco Arca c’è un mistero attorno alla morte di papà Silvano Arca. Mancavano due giorni a Natale e si trovava in una sala giochi: viene chiamato all’improvviso per tornare a casa. Lì scopre che il padre era morto, ma non in una delle sue pericolose campagne militari, bensì da una battuta di caccia. La versione che gli è stata data è quella di un colpo partito per sbaglio: il fucile era sul cofano dell’auto ed è scivolato, quindi è partito il colpo che ha ucciso il padre.
I familiari non hanno mai creduto a questa versione, infatti continuano a cercare la verità. “Non sono un giudice e non mi permetto di esprimere sentenza. Mi piacerebbe sapere cos’è successo“, ha ripetuto l’attore in diverse interviste. Il caso era stato chiuso, poi sua madre grazie al sostegno degli amici militari del padre è riuscita a far riaprire il caso, che però è stato chiuso di nuovo. Quindi, con il suo libro spera di “risvegliare la coscienza di chi era con lui“. Gli basterebbe anche “un pizzico di verità” per risolvere quel “dubbio che non si sia trattato di un incidente“.