COOPERAZIONE MIGRANTI UE-AFRICA, L’INIZIO POSITIVO: IL COMMENTO DI AVSI

Secondo il segretario generale di AVSI – organizzazione non profit che realizza da decenni progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in più di 40 Paesi – la conferenza internazionale organizzata e voluta ieri dal Governo italiano è partito col piede giusto: la Conferenza sulle migrazioni che ha visto riuniti a Roma leader di Ue, Africa e Medio Oriente viene valutata positivamente dal segretario generale Giampaolo Silvestri, intervistato oggi dal “Corriere della Sera”.



«Summit positivo come inizio di un processo. Occorrerà ora valutare le azioni future», seguendo quanto suggerito dalla stessa Premier Giorgia Meloni nel discorso conclusivo domenica alla Farnesina. I temi chiave sono stati ribaditi dalla Presidente del Consiglio e riguardano la cooperazione, il partenariarato, i fondi per lo sviluppo e i corridoi umani per i migranti.



SILVESTRI (SEGRETARIO GENERALE AVSI): “ECCO LE PROSSIME MOSSE DA PRENDERE”

Secondo il segretario generale di AVSI sono i temi “giusti” per far scattare un autentico piano di cooperazione internazionale: «L’Africa ha bisogno di un partenariato paritario, pertanto, dobbiamo comprendere insieme cosa fare. La cooperazione ha un ruolo decisivo in questo senso, così come i fondi, molti dei quali già ci sono». Secondo Silvestri sarà comunque fondamentale il coinvolgimento diretto e attivo dell’Unione Europea.

Da migliorare di sicuro, rileva il responsabile dell’Associazione Volontari Servizi Internazionale, «una rete maggiore in Italia. L’approccio alla cooperazione e allo sviluppo è multistakeholder, quindi, con tanti soggetti diversi che intervengono nel processo. Bisogna migliorare l’interazione e la comunicazione tra tutte le parti». Da ultimo, chiarisce ancora Giampaolo Silvestri, le priorità vanno immediatamente individuate e fissate: «Intervenire sulla formazione professionale connessa alla domanda del mercato del lavoro, ma soprattutto decidere su quali Paesi africani concentrarsi. L’Africa ha 53 Stati, diversi tra loro, urgono delle priorità».