Il matrimonio di Silvia Aisha Romano celebrato in Italia con rito islamico non è valido? È quanto sostiene Souad Sbai, presidente dell’associazione “Donne marocchine in Italia”, il quale, ai microfoni del quotidiano “Libero”, ha asserito: “Le nozze con rito islamico in Italia contratte da due italiani non hanno alcun valore. Per alcuni serve a fare propaganda, ma al più si tratta di una benedizione, priva di effetti giuridici, perché non esiste alcun concordato tra lo Stato e la comunità musulmana, né l’imam ha la facoltà di conferire effetti civili al rito”.
Queste nozze con l’amico d’infanzia Paolo, peraltro, rischiano di creare un precedente “pericoloso”, secondo Sbai: “È una cosa mai accaduta. Alcuni vorrebbero utilizzarlo come un tentativo di creare uno Stato nello Stato, una specie di piccolo Stato islamico”. Peraltro, l’unione con rito islamico prevede la figura di un tutore che dia il consenso: “Anche Silvia Aisha Romano deve averne avuto uno. Inoltre, in questo tipo di matrimonio l’eredità che spetta a una moglie è la metà rispetto all’uomo. Quanto all’obbligo per il marito di mantenere la moglie, che non dovrebbe lavorare, ma limitarsi a curare i figli e la casa, esso è presente in alcune associazioni islamiche in Italia che vogliono riportare la società al Medioevo”.
SILVIA AISHA ROMANO, IL MATRIMONIO NON È VALIDO?
Silvia Aisha Romano e il matrimonio con il suo Paolo, convertitosi anch’egli all’Islam, fanno discutere in tutta Italia. Souad Sbai, sulle colonne di “Libero”, oltre a sottolineare come questo tipo di cerimonia non sia riconosciuto nel nostro Paese tra due persone di nazionalità italiana, fa notare come “molte comunità musulmane in Italia seguono ancora alla lettera queste cose di tradizione, come la violenza domestica ai danni delle donne insubordinate. In Paesi come il Marocco viceversa questa regola è considerata assurda”. Inoltre, la poligamia è prevista unicamente per l’uomo e non per la donna e, secondo il Corano, soltanto il marito può ripudiare la moglie: “Anche in questo caso ci sono in Italia imam radicali che vorrebbero introdurre il ripudio e la poligamia, pur rifiutati dallo Stato”. In somma, con queste nozze, secondo “Libero”, Silvia Aisha Romano rischierebbe di vedere estremamente ridotti i propri diritti.