Giallo sulla morte di Silvia Cipriani, l’ex postina di 77 anni scomparsa da Cerchiara. Proprio in queste ore si stanno effettuando degli accertamenti irripetibili sulla sua automobile, ritrovata nella vegetazione in un punto molto difficile da raggiungere. In seguito a questi accertamenti gli inquirenti passeranno ad analizzare le case abitate da Silvia Cipriani, quella di Rieti e quella di Cerchiara, nella speranza di fare chiarezza su cosa sia accaduto al loro interno. “Speriamo di trovare una risposta definitiva” si augura uno degli avvocati che assistono Valerio Cipriani, il nipote dell’ex postina, sentito in collegamento a La Vita in Diretta, e di “accertare se quella macchina era stata condotta lì da Silvia o da qualcun altro e in questo caso speriamo che siano trovate delle tracce”.
Nel corso della trasmissione si apprende che nell’automobile di Silvia Cipriani sono state trovate numerose tracce biologiche, ma non è ancora possibile stabilire se si tratta di fango oppure di sangue. E, nel caso, si cercherà di capire a chi possano appartenere eventuali tracce ematiche. “Valerio vuole sapere prima di tutti se qualcuno ha fatto del male alla zia” spiega l’avvocato a La Vita in Diretta, in onda su Rai 1.
Silvia Cipriani, il rebus della macchina e la difficoltà nelle indagini: “il finestrino era aperto”
Il rebus della macchina è complesso da risolvere perché, come ha spiegato l’avvocato di Valerio a La Vita in Diretta, si tratta di una vettura che “viene usata in campagna, dove spesso le persone sono a contatto con animali e dove a volte vengono anche uccisi animali. Non so se gli animali sono mai entrati nella macchina, ma sicuramente ci sono entrate persone che sono state a contatto con gli animali”. Ma non solo: “quando la macchina è stata portata via il finestrino era aperto e riteniamo che sia stato sempre aperto. In quei mesi ha piovuto e può essere entrata dell’acqua”, peggiorando le condizioni di conservazione della macchina di Silvia Cipriani.
Uno altro degli enigmi da sciogliere è quello relativo alla data precisa della scomparsa di Silvia. Inizialmente ritenuta il 21 luglio scorso, alcuni indizi sembrano posticiparla a venerdì 22 luglio. Come riferisce l’avvocato di Valerio Cipriani in esclusiva per La Vita in Diretta, “giovedì 21 ci risulterebbe, e sarà oggetto di accertamenti nei prossimi giorni, che Silvia ha ricevuto alle 18 una telefonata con una persona” che sarebbe una parente dell’ex postina. A questa rivelazione si aggiungono le parole delle due testimoni che hanno confermato di aver visto Silvia, o quantomeno la sua automobile, dirigersi verso Cerchiara tra le 8.30 e le 9.40 di venerdì 22 luglio.
Silvia Cipriani, la misteriosa telefonata di giovedì sera: “non sappiamo se…”
Nel giallo di Silvia Cipriani c’è anche il mistero attorno al suo cellulare, ritrovato nella sua abitazione di Cerchiara acceso e in modalità silenziosa. Come aveva riferito Tamara, la moglie di Valerio Cipriani, in una precedente intervista a La Vita in Diretta, Silvia Cipriani non sapeva utilizzare il cellulare ma quando usciva lo portava sempre con sé all’interno della sua confezione, perché le dava un senso di sicurezza. L’avvocato del nipote dell’ex postina precisa che “non sappiamo se alle 18 la telefonata è avvenuta sul cellulare o sul telefono di casa” ma in ogni caso costituirebbe una dimostrazione che Silvia era in casa giovedì 21 luglio, o per rispondere dal telefono di casa oppure per posare il cellulare.
I resti di Silvia non hanno rivelato come sia morta la 77enne e secondo l’avvocato di Valerio “l’ipotesi della rapina è abbasta improbabile” perché nella casa di Cerchiara sono stati ritrovati “il telefono di Silvia e una busta con 100 euro sul tavolo”. Una vicenda che si infittisce di ombre e di sfide per gli inquirenti.