Il giallo di Silvia Cipriani, ex postina 77enne scomparsa misteriosamente dalla sua casa di Cerchiara, nella provincia di Rieti, il 21 luglio scorso, si nutre di nuovi elementi che potrebbero segnare la svolta nelle indagini. Il ritrovamento della sua auto in una zona di campagna, parzialmente coperta da una fitta vegetazione, e successivamente quello di alcuni resti umani potenzialmente riconducibili alla donna (sulla cui attribuzione interverranno gli esami del Dna in mano alla Polizia scientifica di Roma) tiene aperta la pista di un delitto. Il cugino dell’anziana, descritta come una donna gentile dalla vita tranquilla, non crede che possa essersi suicidata né alla ipotesi di un malore. Davvero Silvia Cipriani è stata aggredita e uccisa dopo essersi messa in viaggio a bordo della sua Palio argento rinvenuta circa 2 mesi dopo la sparizione in un’area che non avrebbe mai percorso prima di allora?
Il luogo stesso del ritrovamento appare piuttosto singolare e degno di interesse investigativo. Nessuno scenario, al momento, sarebbe escluso e Quarto grado torna sul caso nella puntata del 7 ottobre, in prima serata su Rete 4, per ripercorrere le tappe di una vicenda finora in gran parte nebulosa. Silvia Cipriani, secondo il ritratto di chi la conosce, non avrebbe avuto alcun motivo per togliersi la vita. Le ricerche in località Scrocco di Montenero in Sabina avrebbero portato alla scoperta dei resti, nello stesso bosco in cui erano stati rinvenuti il veicolo, una scarpa e una borsa. L’automobile di Silvia Cipriani – non chiusa a chiave – era stata individuata da un cercatore di funghi che aveva lanciato immediatamente l’allarme.
Il mistero di Silvia Cipriani scomparsa a luglio in provincia di Rieti
La scomparsa di Silvia Cipriani resta un giallo denso di elementi ancora non pienamente a fuoco nell’alveo delle indagini. Dopo l’auto della ex postina, 77enne in pensione con una casa a Cerchiara, il ritrovamento di resti umani e indumenti che potrebbero appartenerle avrebbe impresso una sensibile accelerazione all’inchiesta aperta dalla Procura di Rieti. Omicidio, suicidio o malore? Sarebbero questi i binari su cui si articola l’impianto investigativo e saranno gli esami medico legali, con buona probabilità, a fornire preziose risposte agli inquirenti per chiarire i contorni di una scomparsa e di una morte al momento non chiare.
I “numerosi reperti ossei, disseminati su ampia superficie di terreno“, riporta Ansa citando una nota del procuratore capo Lino Cusano a seguito del ritrovamento, avrebbe fatto propendere immediatamente per una “riferibilità dei resti a Silvia Cipriani” ritenuta “altamente verosimile“. Il collegamento tra gli elementi finora repertati – auto, borsa, scarpa, ossa e indumenti – emergerebbe anzitutto dalla localizzazione comune degli stessi. “Pezzi di stoffa – ha spiegato ancora la Procura secondo la nota riportata dall’agenzia di stampa – apparentemente coincidenti con gli abiti indossati dalla donna al momento della scomparsa” avrebbero irrobustito l’ipotesi che tutto appartenga all’anziana di cui si sono perse le tracce nel luglio scorso.