Silvia Cirpiani, indagato il nipote con l’accusa di omicidio volontario
Secondo chi conduce le indagini sulla scomparsa di Silvia Cipriani, il nipote Valerio è indagato per omicidio volontario. Sono passati due mesi dall’inizio delle indagini, che fino a questo punto hanno condotto a trovare prima l’auto della donna, poi la sua borsa ed infine dei resti umani. Tamara, la moglie di Valerio, parlava in un malore, non di un omicidio, e sarebbe stato lui stesso a dare l’allarme della scomparsa. Rimane da chiedersi, però, perché avrebbe dovuto ucciderla, ed ovviamente si pensa al movente economica.
Valerio Cipriani è un uomo schivo, riservato, difficilmente si è fatto vedere in pubblico o in televisioni dalla scomparsa di Silvia Cipriani, mentre ad oggi sembra essere l’unico indagato, seppur si tratti ancora di un’ipotesi da parte della Procura, che fino ad ora non ha mai parlato di prove certe del coinvolgimento di Valerio, ma l’ha solamente iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio. E lo dice anche chiaramente l’avvocato di Valerio Cipriani, Luca Conti, ai microfoni di La Vita in Diretta, in onda su Rai 1. “Valerio”, dice il legale del nipote di Silvia Cipriani, “è addolorato” di sapere di essere indagato, “ma non è certo preoccupato per le accuse”, ribadendo l’innocenza del suo protetto.
Avvocato del nipote di Silvia Cipriani: “Valerio crede ancora all’incidente”
Luca Conti, il legale di Valerio Cipriani è intervenuto durante la trasmissione La Vita in Diretta, in onda su Rai 1, sostenendo l’innocenza del suo cliente, nipote di Silvia Cipriani. Innanzitutto, l’avvocato ci tiene a fare una precisazione, “sentire che viene riferito che Valerio ha avuto per mamma Silvia, o che è la sua tutrice, è veramente seccante”. Erano in buoni rapporti, ma Valerio è stato cresciuto “fino ai 31 anni” dai suoi genitori, non da Silvia Cipriani.
Interpellato in merito all’ipotesi mossa dai familiari di Silvia, che sia caduta vittima di un incidente, l’avvocato sostiene che “deriva dal fatto che parliamo di una comunità in cui gli omicidi si contano sulle punte delle orecchie, siamo già statisticamente lontani all’ipotesi dell’omicidio, e poi perché non sembra esserci un motivo plausibile”. Il movente economico, per l’avvocato, non susciterebbe, perché non si tratterebbe di un omicidio, anche se “non parliamo di certezze, Valerio pensa all’incidente, ma non può escludere altro”.
Sulle accuse mosse dalla procura contro Valerio, invece, l’avvocato Conti ribadisce che “neanche la procura sa la causa della morte, affermare che si pensa all’omicidio è fuorviante, la procura non ne è certa, né è certa che Valerio c’entri”. Non si tratta di un’accusa, ma di un’iscrizione nel registro degli indagati per l’ipotesi di omicidio, circostanza che l’avvocato crede “che sia naturale”, perché “trovando una macchina con dei resti umani accanto”, il primo indagato è il proprietario dell’auto.
Luca Conti: “Tamara si sarà sbagliata, con il cugino Silvia non era in buoni rapporti”
L’avvocato Conti, insomma, a La Vita in Diretta ribadisce che “non sostengo o nego nessuna tesi”, ma dice anche che “se parliamo di un movente economico bisogna parlare di dati, come facciamo a capire il movente se non sappiamo neanche le causa della morte”. Il legale negherebbe il movente economico, mosso anche dal cugino di Silvia, Francesco, così come nega anche che si tratti di un omicidio volontario compiuto da Valerio.
D’altronde anche Tamara, la moglie di Valerio, aveva tempo fa negato che Silvia Cipriani avesse dei soldi da parte. Stando alla donna, Silvia aveva appena 1.000 euro sul conto, mentre secondo lei non possedeva neppure un libretto postale. Una tesi smentita piuttosto in fretta, dopo la scoperta della vendita di un casolare per un valore di circa 10.000 euro Secondo l’avvocato di Valerio Cipriani, Luca Conti, “a me risulta che ci sia il libretto di risparmio, la signora Tamara si sarà sbagliata, forse non lo sapeva”.
L’avvocato, invece, sulle frasi del cugino muove un dubbio sostanziale sul rapporto che c’era tre Francesco e Silvia. Il cugino dice che parlavano molto e che erano molto legati, mentre secondo l’avvocato di Valerio, il loro rapporto era piuttosto freddo, “sicuramente non stretto”. Infine, l’avvocato del nipote di Silvia Cipriani, ci tiene a sottolineare che “Valerio è una persona molto mite, è molto addolorato per la disgrazia, ed ora è prostrato per questa esposizione mediatica” e che “non credo che per ora renderà dichiarazioni”.