Si torna a parlare di Silvia Cipriani negli studi di Quarto Grado, programma in onda tutti i venerdì sera su Rete 4. La postina di Rieti è stata uccisa la scorsa estate, ma al momento il killer non si trova. Luca Conti, avvocato di Valerio, nipote di Silvia Cipriani (unico indagato fino ad oggi), è stato interpellato proprio dal programma di Rete 4, per provare a sciogliere i numerosi misteri che aleggiano attorno alla vicenda: “Novità? Sappiamo che il 6 dicembre inizierano le analisi sui reperti che si trovano sull’auto, aspettiamo questo momento perchè sarà uno step decisivo, perchè qualsiasi cosa è avvenuta è avvenuta nell’auto. Speriamo che queste analisi possno darci una risposta definitiva”.
Quarto Grado ha intervistato anche Tamara Nobili, la compagna di Valerio, nipote di Silvia Cipriani, che ha raccontato l’ennesimo mistero di questa storia criminale: “Valerio, appena è entrato per la prima volta nella casa di Cerchiara (di Silvia Cipriani ndr), ha trovato un pentolino con la pasta, e non sappiamo se fosse il suo pranzo/cena oppure fosse per i cani, ci è rimasto un po’ male perchè non aveva dato il pasto al cane”. E ancora: “Se doveva uscire lei chiudeva tutto, lasciava aperto solo per andare al cimitero. Quando usciva di casa si portava il telefonino e soprattutto la confezione e la scatola del telefonino, anche se non lo sapeva usare, a malapena riusciva a rispondere. Spesso mi capitava di andare da lei e resettarle le impostazioni che metteva toccando i tasti”.
SILVIA CIPRIANI, TAMARA NOBILI: “ERA UNA PERSONA UN PO’ ANSIOSA”
Poi ha proseguito: “Silvia Cipriani era una persona ansiosa, bastava poco per destabilizzarsi. L’unica cosa che c’era di strano in quella giornata (quella dell’ultima volta che è stata vista in vita ndr), era il fatto che il ponte per andare a Rieti e tornare era chiuso”. La compagnia di Valerio ha poi spiegato: “Noi pensavamo che avesse avuto un momento di smarrimento o un malore fra Rieti e Cerchiara, avevamo ipotizzato che potessero trovarla dei cacciatori perchè conoscevano il territorio, il fatto di trovarla in quel posto ci fa pensare ci sia stato dell’altro”.
Poi ha aggiunto: “Lei ha vissuto per la sua famiglia. Zio Leonino l’aiutava nei lavori più pesanti, ci sono sempre stati buoni rapporti, lo chiamiamo zio ma non è un nostro parente, nessun problema. Quando mio marito è stato indagato sono rimasta scioccata, non ce l’aspettavamo ma abbiamo piena fiducia che si arrivi alla verità. Qualcuno l’ha uccisa? Speriamo di no, ci fa male pensare ad una cosa del genere”. L’avvocato di Valerio, nipote di Silvia Cipriani ha quindi ripreso la parola e concluso: “Confidiamo in una richiesta di archiviazione di Valerio, speriamo di avere novità a breve. Incidente o omicidio? Difficile da dire”.