Continua ad essere un giallo la morte di Silvia Cipriani, la 77enne ex postina di Cerchiara, scomparsa a fine luglio e trovata senza vita poche settimana fa nei boschi della provincia di Rieti. Quarto Grado ha approfondito la vicenda, intervistando Leonino, il fattore che dava una mano alla vittima, e che negli scorsi giorni è stato nuovamente sentito dagli inquirenti come persona informata dei fatti: “E’ stata uccisa o e un malore? Ti rimane sempre il dubbio, non sai se qualcuno le ha fatto del male o se il male l’ha portata lì. Trovarsi su quella strada perchè si è persa? A volte dico che è stata uccisa, omicidio, ma poi mi dico per cosa? Uccisa per il tesoretto? Ma quale tesoretto, dove sta la base?”. Poi ha proseguito: “Noi ci si vedeva con Silvia. Io come tutti qui nel paese l’ho vista normalissima, lei era una solitaria ma da tutti rispettata, non aveva nessuna persona che le voleva male, rispettava tutti, e noi la rispettavamo di più, aveva la sua vita. Quel giorno non ha fatto nulla di strano rispetto al solito”.
“La spesa? E’ un altro rebus che non si riesce a capire. Non ho visto altre situazioni strane – le parole del fattore a Quarto Grado – io ho detto tutto agli inquirenti, non ho visto persone che andavano o venivano, poi se sono entrati di nascosto o di notte non so, è un altro discorso. L’ultimo contatto con la Silvia è stato il giovedì – ha specificato Leonino – e lei mi ha detto ‘ti lascio il cancello aperto per rimettermi le pecore’. Era preoccupata per il nipote perchè era rimasto da solo, in gergo si dice il monello, però gli è nato un pronipote e lei era emozionata quando ne parlava. Lei aveva un buonissimo rapporto con la famiglia del nipote. Io per Valerio mi sento soffrire (unico indagato per la morte di Silvia Cipriani ndr), è ingiusta questa cosa, che lui è inquisito. Mi ha telefono e gli ho detto di non preoccuparsi, che dovevano fare degli accertamenti. Io ho fatto servizio nelle forze dell’ordine, so come funziona”.
SILVIA CIPRIANI, PARLANO IL CUGINO FRANCESCO E L’AVVOCATO DI VALERIO
Quarto Grado ha sentito anche Francesco, cugino di Silvia Cipriani, anch’egli sentito dalle forze dell’ordine di recente: “I soldi del casolare potrebbero essere la chiave di tutto – ha confessato – mi hanno chiesto le impronte, mi hanno detto che era la prassi, potevo rifiutarmi ma non mi sono opposto. Con Leonino nella sala d’aspetto silenzio di tomba, forse è ancora offeso. Non so cosa sia stato chiesto a Leonino. Mi hanno chiesto come mai io propendevo per l’omicidio ancor prima che la cosa fosse certa”.
Infine le parole dell’avvocato di Valerio, il legale Luca Conti: “Nuovi dettagli su Valerio non ce ne sono – ha spiegato – c’è ancora il discorso del garage aperto, che ci lascia perplessi. Non ha fatto appelli sulla zia? Io ho qui un documento che è stato affisso in vari luoghi direttamente da Valerio, anche in tutte le chiese della diocesi di Rieti già da domenica 24 luglio, poi ho screenshot di messaggi mandati da Tamara, la moglie di Valerio, ad una tv locale di Rieti e al corriere di Rieti, un altro appello”.