Resti umani, tra cui anche un osso, sono stati rinvenuti in prossimità del luogo in cui è stata rinvenuta l’automobile di Silvia Cipriani, l’ex postina 77enne scomparsa da Rieti lo scorso 23 luglio 2022. Il giallo potrebbe dunque essere davvero vicino a una svolta clamorosa e il cugino della vittima, pur non soffermandosi con troppo entusiasmo ai microfoni del programma “Quarto Grado”, in onda su Rete 4 e condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, ha dichiarato: “L’ipotesi più attendibile tra le 1.999 che ci sono è quella dell’omicidio. Mi sembra fin troppo evidente”.
Anche Giuliana, una delle amiche di Silvia Cipriani, non riesce a capacitarsi di cosa sia potuto accadere alla donna: “Era andata a fare una visita medica il giorno prima, era tutto a posto… Poi, dopo questa visita, uno esce fuori di testa: è mai possibile? Com’è andata a finire lì? Qui è tutto un po’ strano. Se qualcuno le ha fatto del male, io non ho capito il motivo e, soprattutto, potrebbe esserci una persona pericolosa a piede libero, in grado di colpire anche altri anziani”.
SILVIA CIPRIANI, OSSO NEL BOSCO. LA SCIENTIFICA: “IN TRE GIORNI RISULTATO DNA”
Sempre a “Quarto Grado”, Daniela Scimmi, biologa della polizia scientifica, ha illustrato l’importanza dell’osso rinvenuto nei pressi del veicolo di Silvia Cipriani: “Da esso è possibile estrapolare il profilo genetico di un individuo – ha asserito –. Troveremo di fronte a noi un osso sul quale molto probabilmente sono ancora presenti frammenti di tessuto molle, che dovranno essere rimossi unitamente a eventuali muffe, capaci di degradare il Dna. Il primo giorno serve interamente per pulizia e lavaggi. Poi un altro giorno serve per fare asciugare l’osso, che necessita di essere secco. Da lì, si estrae il Dna e poi si procede: nell’arco di tre giorni si può avere il risultato”.
Oltretutto, risposte fondamentali possono giungere dall’esame dell’osso; infatti, se su di esso vengono visualizzate lesioni compatibili con arma da taglio o fratture specifiche secondo l’ipotesi della scena del crimine, “dal punto di vista medico-legale possono essere ricavate informazioni attendibili“, ha concluso.