Non si fermano le ricerche nei boschi di Scrocco di Montenero, dove sono stati trovati resti umani attribuiti a Silvia Cipriani, l’ex postina scomparsa a luglio da Cerchiara, piccola frazione in comune di Rieti. Oltre a ciò e ad alcuni brandelli di vestiti, nella boscaglia sarebbe stato trovato lo specchietto di un’auto che potrebbe appartenere alla Fiat Palio di Silvia Cipriani, ritrovata lunedì e forse caduto in un urto. Sul posto comunque è presente anche la Squadra mobile della Polizia di Rieti. Ma sono tanti gli aspetti da chiarire per la Procura, che sembra certa si tratti di omicidio, infatti indaga per questo oltre che per occultamento di cadavere.
Ma com’è morta Silvia Cipriani? Questa la prima di tante domande. Stando a quanto riportato da La Vita in Diretta, a metà della settimana prossima la Procura potrebbe fare il punto della situazione in un incontro con la stampa. Intanto a tracciare uno scenario davvero inquietante è don Valerio, intervistato da Lucilla Masucci.
SILVIA CIPRIANI UCCISA? PARLA DON VALERIO
«Io all’incidente non ho mai creduto, questo è solo un depistaggio. Dal 21 luglio la gente gira nei boschi e la macchina non c’era. Questa donna è stata ammazzata, da qualche parte dentro il nostro territorio», ha dichiarato don Valerio a La Vita in Diretta. «Ci deve essere un basista che conosce questa cosa, qualcuno che ha orchestrato tutto. Ma ci sono almeno due persone». Il parroco ha spiegato che se qualcuno ha portato lì la macchina, allora deve essere stato aiutato da qualcuno che poi lo ha riaccompagnato dopo aver abbandonato l’auto di Silvia Cipriani. «Come ha fatto a scappare? Uno deve averla seguita, ci deve essere un’altra macchina».
Sul movente dell’omicidio di Silvia Cipriani don Valerio ha un’idea: «Questo è il grande quesito. Si torna sempre al movente economico, io non vedo un’altra ragione». Poi si lascia scappare qualcosa che potrebbe essere frutto solo di una sua interpretazione: «Arrivare a strangolare, ad ammazzare una persona e ad occultarne il cadavere… Mi spiace per l’omertà che c’è. La gente ha paura di parlare, deve parlare! Se ha visto o sentito qualcosa, parli!».