Silvia e Gaia Tortora, due sorelle unite da un destino comune. Innanzitutto per essere due delle figlie di Enzo Tortora, il celebre conduttore che negli anni Ottanta si ritroverà al centro di uno scandalo giudiziario. Silvia, la secondogenita di Tortora, è la prima nata dal matrimonio fra il presentatore e la seconda moglie Miranda Frantacci. Così come la sorella minore Gaia. Entrambe avranno modo di esporsi negli anni nel mondo del giornalismo e soprattutto per quanto riguarda le accuse infamanti rivolte al genitore. “Dal mio punto non è cambiato nulla: sono 30 anni di amarezza e di disgusto”, ha detto Silvia in occasione del 30° anniversario della morte del padre, sottolinea l’Ansa, “Mi aspettavo una riforma del sistema giudiziario, invece non è accaduto. I processi continuano all’infinito. Anzi in 30 anni c’è stata una esplosione numerica”. Silvia ha sempre visto in quello che è successo al padre una sorta di sacrificio. “Il sacrificio di Enzo”, ha detto spesso, “Enzo è stato prelevato dalla sua vita senza che venisse aperta una Commissione d’inchiesta, senza che nessuno pagasse per quell’errore. Anche se penso che Enzo se ne sia andato troppo presto, è meglio che non veda questo schifo. A cosa è servito il suo sacrificio? La potenza del dolore e dell’ingiustizia ha provocato un solo effetto: la sua morte”.



Figlie Enzo Tortora, Gaia e la difesa al padre

Gaia Tortora non ha mai esitato a difendere il padre Enzo Tortora, anche di fronte ad una visione patinata di giornalisti e direttori di quotidiani. L’ultimo suo intervento piccato risale allo scorso febbraio, quando Gaia si è scagliata contro Marco Travaglio per via di un articolo scritto su Il Fatto Quotidiano e in cui sottolineava che non ci fosse “Nulla di scandaloso se un presunto innocente finisce in carcere”. Il direttore difendeva così la legge che prevede il carcere preventivo, anche per chi si rivela poi innocente. “Può pensarla così solo chi non si è mai ritrovato accusato di quel che non aveva mai fatto. Sono argomentazioni da azzeccagarbugli”, ha risposto invece la figlia del presentatore a Libero, “Anche se legale, resta scandaloso che un innocente sia in carcere, anche solo per una notte. E i dati ci dicono che ogni giorno in Italia vengono arrestati tre innocenti: neppure questo è scandaloso?“. Oggi, sabato 16 maggio 2020, il caso di Enzo Tortora verrà analizzato nel corso della trasmissione Rai 3 per Enzo Biagi, in onda dalle 13 in poi. “Mi hanno impedito di avere qualsiasi rapporto tra padre e figlia”, ha detto in passato Gaia a Io Donna. All’epoca dell’arresto del conduttore, la giornalista aveva solo 13 anni e 18 quando è morto. “Come mio padre ho sempre creduto nelle istituzioni”, ha aggiunto, “e sarebbe sbagliato non avere più fiducia nella giustizia. Bisogna lottare per cercare di modificare quelle storture che possono esserci nel sistema e anche nel nostro mestiere perchè facciamo da cassa di risonanza per il cambiamento”.

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