I tre indagati per il delitto di Laura Ziliani, ex vigilessa 55enne uccisa, continuano a restare in silenzio. E’ quanto emerso ieri, nel corso della trasmissione “Ore 14” che ha chiarito come la procura non abbia ancora risentito le due figlie della vittima, Silvia e Paola Zani e Mirto Milani. I tre non avrebbero incontrato neppure i cappellani. Tuttavia sono attese importanti novità da parte del medico legale. Ad oggi, infatti, si ha solo l’esito degli esami preliminari che avevano sottolineato la presenza nel corpo della donna di ansiolitici, i quali avrebbero stordito la donna ma non ucciso.



Il medico legale, stando a quanto emerso ieri dagli investigatori, potrebbe decidere di prendersi tutto il tempo necessario per andare avanti con le indagini e fare luce anche sulle reali cause della morte, se soffocata o meno, e dove sia stato tenuto il corpo. Ci sarebbe anche un piccolo giallo rispetto a un furgoncino usato dalle due figlie della Ziliani e sui quali si sarebbe acceso un piccolo faro da parte degli investigatori.



Silvia e Paola Zani: “Laura Ziliani aveva paura”

Ad intervenire in diretta da Temù, nel corso della trasmissione di Rai2, è stato il sindaco del paese in provincia di Brescia. Giuseppe Pasina conosceva molto bene Laura Ziliani e le due figlie, Paola e Silvia. L’ex vigilessa 55enne aveva paura delle sue due figlie? “Dalle ultime notizie raccolte, soprattutto da parte delle sue amiche, la Ziliani negli ultimi mesi aveva comunicato loro di essere preoccupata dall’atteggiamento delle figlie e si stupiva soprattutto del carattere che avevano le figlie, che erano molto determinate e avevano in testa di come raggiungere il loro obiettivo ed aveva anche paura di qualche reazione superiore da parte delle figlie”, ha spiegato il primo cittadino.



Tra le altre interviste realizzate nel corso del programma, anche quella ad una compagna di Silvia e Paola Zani, figlie di Laura Ziliani: “Io le conosco sin da piccole, giocavamo insieme. Erano molto inquadrate su loro stesse, ogni tanto capitava che discutevamo per i giochi e avevi paura che potessero scattare. Avevano questi scatti di rabbia, diventavano rosse e ti volevano anche venire addosso. Avevamo paura, erano molto leader”, ha spiegato. L’amica ha aggiunto: “Silvia è molto nel suo mondo”.

Corpo della vittima nascosto in un casolare?

Il caso di Laura Ziliani è stato affrontato anche oggi nel corso della stessa trasmissione di Rai2. Il collegamento è andato in onda da circa un chilometro e mezzo dal luogo in cui Laura Ziliani sarebbe stata uccisa, la sua casa di Temù. L’inviata della trasmissione ha raggiunto una cascina sita in un luogo isolato: “Questo casolare appartiene per metà alla famiglia Ziliani e ci chiediamo se il trio criminale possa aver occultato in una cascina come questa il corpo dell’ex vigilessa in una cascina come questa nel lasso di tempo dalla sua morte al giorno del ritrovamento”, ha spiegato l’inviata.

Il luogo in questione è anche molto vicino al fiume dove il corpo senza vita della Ziliani è stata rinvenuto. L’unica certezza è che il corpo non è stato occultato per tre mesi nel luogo del ritrovamento ma portato in un secondo momento. Certamente sarebbe stata uccisa e successivamente il corpo occultato in un luogo le cui temperature avrebbero consentito la sua conservazione.