Silvia e Riccardo, rispettivamente figlia e genero di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne trovato morto in fondo a un pozzo a Toano (Reggio Emilia), sono intervenuti in collegamento audiovisivo da Suzzara, in provincia di Mantova, nel corso della trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado”. A rompere il ghiaccio è stata Silvia, che ha dichiarato: “Vivendo nella stessa casa, seppure in due abitazioni separate, con la mia famiglia d’origine c’era un rapporto simile a quello che c’è in tutte le altre famiglie. Mio padre era il mio genitore preferito, in quanto dagli anni Novanta è dovuto rimanere a casa per problemi di salute legati all’ictus e quindi ho passato molto più tempo con lui. La parola omicidio associata a noi non la vedo troppo bene. Grazie a Dio anche l’autopsia sta confermando quello che stiamo dicendo”.
Le ha fatto eco il marito Riccardo: “Neanche ‘occultamento’ è una parola che si sposa con noi. Io non ho letto il verbale di mia suocera nel quale lei ci accusa. Di errori se ne fanno tanti, anche di molto gravi…. Questa eventuale accusa da parte sua penso sia solo uno degli atti che io abbia potuto subire nella mia vita matrimoniale con Silvia. Ho visto episodi peggiori, ma molto, molto, molto peggiori. Sicuramente vuoterò il sacco con il giudice, perché prima o poi lo farò. Sto semplicemente aspettando, il tempo mi darà ragione“.
SILVIA E RICCARDO, FIGLIA E GENERO DI GIUSEPPE PEDRAZZINI: “SEGREGARE BEPPE SAREBBE STATO DIFFICILE, PERCHÉ…”
Prima di ridare la parola a Silvia, Riccardo ha aggiunto: “I rapporti con Marta? Io ho un figlio e per il suo bene e per la sua tranquillità preferivo la pace, la calma. Non posso dire se sia una brava nonna, posso dire che mia moglie è stata cresciuta dai suoi nonni… Per il quieto vivere, comunque, c’era tra di noi pace. Sicuramente prima o poi parlerò. Anche di fronte a cose veramente malvagie, le ho sempre perdonate. E no, non abbiamo buttato noi Beppe nel pozzo”.
Terminato l’intervento di Riccardo, Silvia ha concluso dicendo: “Il fatto che io sia cresciuta con i miei nonni è un punto dal quale partire, tutto il resto ne è la conseguenza. In passato molte azioni sono state messe in disparte e si è cercato di passarci sopra e di andare avanti. Marta è stata una pessima madre? Ho avuto degli ottimi nonni… Mio padre segregato da noi in casa? Sarebbe stato un po’ difficile segregarlo, in quanto le finestre sono ad altezza bambino e anche la porta è facile da aprire”.