Silvia Fojtikova protagonista di Sopravvissute: la sua storia
Silvia Fojtikova e la sua storia drammatica sarà al centro della nuova puntata di Sopravvissute, il programma condotto da Matilde D’Errico nella seconda serata di oggi, giovedì 24 marzo. Silvia è una donna sopravvissuta due volte: ad un marito violento, Gianfranco Zani, ed alla morte del figlio di appena 11 anni, Marco Zani, proprio per mano dello stesso uomo. Tutto precipita in seguito alla decisione della donna, Silvia Fojtikova, di separarsi da quell’uomo così diverso dalla persona gentile e premurosa dei primi tempi. Per vendicarsi di quell’affronto, il marito Gianfranco Zani prima la minaccia di sottrarle i figli, poi inizia a mettere in atto una serie di azioni violente ai danni dell’ex. Da qui la denuncia ed il processo che si conclude nel 2018 con la decisione del giudice di condannare l’ex marito Gianfranco Zani per maltrattamenti, imponendogli anche il divieto di avvicinamento alla casa famigliare di Silvia Fojtikova.
E’ il 22 novembre dello stesso anno quando Gianfranco Zani, nonostante il divieto, si intrufolò nell’abitazione dando fuoco agli indumenti intimi che la moglie Silvia Fojtikova conservava nella camera matrimoniale, proprio accanto alla stanza dove dormiva il figlio undicenne Marco Zani. L’uomo mise in salvo i cani e senza neppure chiedersi se all’interno dell’appartamento potesse esserci il figlio, lo condannò a morte. Il piccolo Marco Zani, fu poi stabilito, si sarebbe potuto salvare.
Figlio undicenne Marco Zani ucciso dall’ex marito Gianfranco Zani
La morte di Marco Zani, il figlio di Silvia Fojtikova, fu ribattezzata come omicidio di Sabbioneta ed ebbe un forte impatto emotivo sulla comunità. A raccontare ciò che accadde quel tremendo giorno di novembre fu proprio la madre di Marco Zani: “Quel giorno stavo rientrando a casa dopo aver accompagnato il più grande dei figli all’oratorio, Marco aveva deciso di rimanere a casa perché voleva giocare con la Playstation. Non si è neanche accorto di quello che è successo”. Per la morte del figlio il padre Gianfranco Zani è stato arrestato ed in carcere minacciò anche il suicidio tanto da essere in seguito trasferito nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Cremona.
Nel dicembre del 2019 giunse la prima condanna a carico di Gianfranco Zani, al termine del processo di promo grado: l’uomo fu condannato a 14 anni di carcere per il delitto del figlio undicenne morto per asfissia nell’incendio appiccato dall’uomo. A distanza di quasi un anno, il 13 novembre 2020, la Corte d’Appello di Brescia ha confermato la condanna a 14 anni riconoscendo Zani come responsabile di incendio doloso e omicidio colposo.