Silvia Nowak, il procuratore: “C’è un audio in cui si sente la voce di un uomo”
La morte di Silvia Nowak è ancora un mistero. Nel registro degli indagati da qualche giorno è stato iscritto il compagno, Kai Dausel, che ha affermato di non avere niente a che fare con l’omicidio della donna. Antonio Cantarella, procuratore di Vallo della Lucania, che indaga sul caso, ai microfoni di “Ore 14″ spiega: “C’è un audio in cui Silvia esce di casa. C’è una domanda che viene fatta dalla donna a una persona che sta lì. Si percepisce una voce maschile: da dove perveniva è oggetto di accertamento, non dovrebbe essere lontana la conclusione. Dovrebbe essere una voce maschile proveniente dalla villetta”.
Come sottolineato ancora dal procuratore, nei video “si intravede, tramite la telecamera della villa posta di fronte, la Novak che esce, costeggia la recinzione e parla con una persona la cui posizione non è ben chiara allo stato ma sembra provenire da quella direzione”. Parlando invece delle immagini riprese dalle telecamere, il procuratore Cantarella sottolinea: “Confermo che Silvia è uscita con ciotola e guinzaglio da casa. Il primo oggetto viene ripreso nitidamente, il secondo meno. Comunque i due oggetti non sono stati ritrovati”.
Silvia Nowak, il compagno: “Non avevo un movente”
Dopo Silvia Nowak, nessun altro si vede uscire di casa dalle riprese delle telecamere, almeno da quanto è stato spiegato da Kai Dausel, il compagno della donna. L’uomo, unico sospettato per l’uccisione di Silvia, ha dichiarato di non aver avuto alcun motivo per far del male alla sua compagna: nessun movente, dunque, né economico né passionale, almeno secondo le sue dichiarazioni. Parlando invece della presunta telecamera che lo avrebbe ripreso in giardino, a riposare, Kai ha spiegato di aver creduto, inizialmente, che questa puntasse su di lui: così però non è, dunque l’uomo non ha un alibi.