Kai Dausel, il compagno di Silvia Nowak, unico indagato per il delitto della donna, parla per la prima volta davanti alle telecamere, a “La vita in diretta”: “Movente? Io non ho nessun vantaggio finanziario, solo svantaggi. Io non sono suo erede e i miei soldi erano sul suo conto. Ho sentito che io vorrei impossessarmi del suo patrimonio ma io non avrà accesso”. Come spiegato ancora dall’uomo tedesco, che da anni ormai viveva in Italia, tra i due non c’era più passione, dunque questo escluderebbe la pista della gelosia: “A mia moglie e a me non interessava più la sessualità. È penoso per me ammetterlo, ma avevamo perso entrambi l’interesse. Mia moglie non aveva più alcun interesse nell’avere storie con gli uomini”.



Dopo la morte di Silvia Nowak, il compagno spiega: “Non mi può succeder più nulla di peggio. Se alla Procura fa comodo mettermi in galera, lo faccia, io non ho niente da perdere. Quel giorno abbiamo mangiato con degli amici, siamo rimasti con loro, poi sono andato a dormire come faccio ogni giorno e ho detto che ho dormito nel camper. Ho sentito abbaiare il cane più anziano e allora ho capito che c’era qualcosa che non andava perché quando c’è Silvia, lui non abbaia. In casa c’era tutto di Silvia, quindi al massimo dopo mezz’ora sarebbe dovuta tornare”.



Silvia Nowak, parla il compagno: “Di lei mi manca tutto”

Parlando del presunto alibi, Kai Dausel, compagno di Silvia Nowak, spiega a “La vita in diretta”: “Ero convinto che la telecamera che ha ripreso Silvia, avesse ripreso anche me. Poi ho capito che non è così perché ho visto la sua posizione e ho visto che non ha ripreso il camper quindi ho capito di non avere un alibi ma a me non serve un alibi”. Oggi, l’uomo racconta: “Di Silvia mi manca tutto. È insostituibile, io dopo di lei ho chiuso. Noi siamo insieme da quasi otto anni, amiamo entrambi i cani e lei vive con otto cani dentro un camper. Io entravo ben volentieri nel suo camper e per lei è stata una sorpresa, quindi è cominciata così”.



L’uomo ha poi sottolineato di non voler tornare in Germania, anche se potrebbe nonostante sia indagato, perché non vuole far sospettare di lui, anzi, vorrebbe trovare il colpevole della morte della sua compagnia, Silvia Nowak.