Silvia Radin, cugina di Liliana Resinovich, ospite di “Ore 14” parla della possibilità che la donna, morta ormai quasi tre anni fa, avesse una vertebra rotta. “Non abbiamo ancora niente di ufficiale da parte della dottoressa Cattaneo ma se la notizia fosse vera, ci addolora ancora di più perché significherebbe che Liliana ha sofferto ancora di più. Questo però doveva venire fuori già con la prima Tac, non dopo tutti questi mesi e anni. Io ammiro la dottoressa Cattaneo perché sono convinta che abbia guardato osso per osso. Insieme ai nostri consulenti si arriverà finalmente alla verità”.



La cugina di Liliana Resinovich: “Pensiamo che sia morta il giorno della scomparsa”

Ai microfoni dell’inviata di “Ore 14”, Silvia Radin, cugina di Liliana Resinovich, spiega quello che la famiglia crede riguardo la morte della donna, scomparsa nel dicembre del 2021 e ritrovata dopo alcuni mesi in un boschetto. “Abbiamo sempre pensato che fosse morta il 14 dicembre perché nel boschetto non poteva rimanere tutto quel tempo senza essere aggredita da animali: era intatta, e con i vestiti puliti. Ci abbiamo messo tanto ma ci siamo arrivati e i nostri consulenti probabilmente arriveranno anche ad altre conclusioni” ha spiegato ancora la cugina della donna morta.



La famiglia ha a lungo combattuto per far sì che la morte di Liliana Resinovich non venisse archiviata come suicidio, ipotesi alla quale non hanno mai creduto. “La cosa che più ci fa arrabbiare è il fatto che non siamo stati creduti ma siamo stati derisi e insultati. Sapevamo che non poteva essere un suicidio, era una cosa condizionata. Non sappiamo dove sia stata quei ventuno giorni, se lo sapessimo avremmo già risolto il caso” ha concluso Radin. Silvia, cugina di Liliana, non crede alla versione dei fatti data dal marito Sebastiano Visentin: secondo la donna, c’è tanto che l’uomo non ha detto.

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