Sulla liberazione di Silvia Romano l’agenzia AGI ha interpellato l’esperto di sicurezza e intelligence Carlo Biffani, che ha spiegato come per comprendere al meglio quale sia stato il ruolo dell’intelligence italiana e quali le mosse effettuate per la liberazione della cooperante, sia necessario attendere qualche giorno: “A una prima fase di grande fermento e di attività di investigazione seguì un lungo periodo di stasi, nel quale sembrerebbe che la nostra intelligence avesse consapevolezza dell’area, ancora in Kenia, nella quale la Romano era tenuta prigioniera, una area invero molto vasta nella quale la banda di sequestratori avrebbe più volte cercato di superare il confine ed entrare in Somalia, senza riuscirvi con la facilità che forse si aspettavano.” C’erano però dei rischi non indifferenti nell’operazione: “Il timore dei nostri apparati di sicurezza era che i banditi cercassero di vendere l’ostaggio al temutissimo gruppo terroristico somalo degli al Shabab, cosa che avrebbe reso particolarmente complesso provare ad aprire un canale di negoziazione e che avrebbe fatto crescere esponenzialmente il rischio corso dalla Romano. Sia come sia, la Romano arriva in Somalia e sapremo solo, forse, tra qualche settimana, chi la detenesse e come fosse composto questo gruppo.” (agg. di Fabio Belli)



SILVIA ROMANO LIBERA: L’OPERAZIONE NEI PRESSI DI MOGADISCIO

Silvia Romano è tornata libera nella notte di venerdì 9 maggio, in un’area a 30 chilometri da Mogadiscio, capitale della Somalia. Lo riporta Il Corriere della Sera, secondo cui gli emissari dei sequestratori hanno rilasciato la volontaria milanese rapita in Kenya nelle mani del “contatto” trovato dall’intelligence italiana, che all’operazione ha lavorato in collaborazione con i colleghi somali e turchi. La prova che Silvia fosse in vita sarebbe arrivata una ventina di giorni fa al termine di una trattativa lunga mesi con i terroristi di Al Shabab. A novembre, invece, la conferma che la ragazza stesse bene dopo che circa un anno fa, probabilmente al fine di far salire il prezzo del riscatto, si erano diffuse delle voci secondo cui la Romano fosse morta in seguito ad un’infezione contratta in un trasferimento da una prigione all’altra a causa di una ferita. A metà aprile il negoziato è entrato nel vivo, fino al via libera ottenuto grazie alla mediazione dei turchi. Come scrive Il Corriere della Sera, “agli 007 che erano già sul posto si sono aggiunti negli ultimi giorni altri specialisti partiti da Roma e venerdì sera è avvenuto lo scambio. L’incontro ha avuto anche momenti drammatici, visto che sulla zona c’era un alluvione, ma alla fine la partita è stata chiusa”. Per dare l’annuncio, il premier Conte ha atteso che la ragazza fosse “in sicurezza” in un compound. (agg. di Dario D’Angelo)



SILVIA ROMANO LIBERA: LE SUE PRIME PAROLE

Diciotto mesi nelle mani dei rapitori, ma adesso Silvia Romano è finalmente libera. Dopo l’annuncio su Twitter del premier Giuseppe Conte arriva anche il primo commento da parte della volontaria sequestrata in Kenya il 20 novembre 2018: “Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l’ora di ritornare in Italia“. Alla liberazione della 24enne milanese si è giunti attraverso un’operazione dell’Aise, diretta dal generale Luciano Carta, condotta con la collaborazione dei servizi turchi e somali. Come riportato dalla Rai, Silvia Romano è stata trasportata in sicurezza nel compound delle forze internazionali a Mogadiscio. Secondo Raffaele Volpi, presidente del Copasir, la giovane “è ovviamente provata dalla prigionia ma sta bene”. La giovane partirà alla volta dell’Italia domani, domenica 10 maggio, con un aereo dell’Aise che atterrerà a Ciampino alle 14. Enzo Romano, papà di Silvia, contattato dall’Ansa dopo l’annuncio del premier ha dichiarato: “Lasciatemi respirare, devo reggere l’urto. Finché non sento la voce di mia figlia per me non è vero al 100%. Devo ancora realizzare, mi lasci ricevere la notizia ufficialmente da uno dei mie referenti”. (agg. di Dario D’Angelo)



SILVIA ROMANO LIBERA: L’ANNUNCIO DI GIUSEPPE CONTE

Silvia Romano è libera. Lo ha annunciato su Twitter il premier Giuseppe Conte pochi minuti fa: “Silvia Romano è stata liberata. Ringrazio le donne e gli uomini dei servizi di intelligence esterna. Silvia, ti aspettiamo in Italia!”, ha cinguettato il presidente del Consiglio. Si conclude dunque positivamente un’odissea iniziata il 20 novembre del 2018, quando la volontaria italiana venne rapita da un commando armato di fucili e machete composto da otto uomini a Chakama, in Kenya, 80 chilometri da Malindi. Da quel momento, strappata al villaggio in cui prestava aiuto ai bambini e agli anziani del luogo, della milanese si erano di fatto perso le tracce, ma l’intelligence italiana è sempre stata convinta che la ragazza fosse viva, probabilmente tenuta sotto sequestro in Somalia da un gruppo islamista legato ai jihadisti di Al-Shabaab.

SILVIA ROMANO LIBERATA: VOLONTARIA ITALIANA RAPITA IN KENYA

Non sono ancora state rese note le modalità della liberazione di Silvia Romano. Non sappiamo, dunque, se la 24enne milanese sia stata tratta in salvo in seguito ad un’operazione o se, come più probabile, sia stata rilasciata in seguito al pagamento di un riscatto: metodo, quest’ultimo, molto in voga tra i gruppi jihadisti dediti ai sequestri. Rai News sostiene che l’operazione per il recupero di Silvia Romana sia iniziata all’alba e che la ragazza dovrebbe essere in Italia domani. L’attenzione nei confronti della sua vicenda non era mai venuta meno. Ne sono una prova ulteriore le parole pronunciate poche settimane fa da Sergio Mattarella, che in occasione della cerimonia di inaugurazione di Padova capitale del volontariato, le aveva dedicato un pensiero esprimendo “l’apprensione per le sorti di Silvia Romano, la giovane rapita in Kenya mentre svolgeva la sua opera generosa di solidarietà e di pace. Da Padova-capitale non può mancare per lei il nostro pensiero, che si unisce al costante impegno delle istituzioni per ottenerne la liberazione”. Oggi la fine dell’incubo.