Silvia Tortora è la prima figlia di Enzo Tortora e della seconda moglie, Miranda Fantacci. La famiglia del noto conduttore e giornalista, vittima di uno degli errori giudiziari più gravi della storia italiana, ha sempre lottato per dimostrare la verità e l’innocenza del presentatore di Portobello, accusato ingiustamente, processato e infine assolto con formula piena poco prima della sua morte (avvenuta il 18 maggio 1988). Silvia Tortora è morta a soli 59 anni, nel gennaio 2022, esattamente la stessa età del padre al momento della scomparsa.
La sorella minore, Gaia Tortora, poi diventata vicedirettrice del Tg La7, ha combattuto con lei e la madre per sostenere il padre nell’incredibile storia di malagiustizia che lo ha visto finire sul banco degli imputati senza aver commesso alcun crimine. Enzo Tortora sposò Miranda Fantacci nel 1964 e dalla loro unione sono nate Silvia e Gaia Tortora, rispettivamente nel 1962 e nel 1969, poi diventate giornaliste. La separazione sarebbe avvenuta nel 1972, per il conduttore la fine del secondo matrimonio dopo quello con Pasqualina Reillo, celebrato nel 1953.
Silvia Tortora, figlia di Enzo Tortora: la battaglia per il padre, la malattia e la morte
Silvia Tortora si è spenta il 10 gennaio 2022 dopo aver lottato contro la malattia. Pochi mesi più tardi avrebbe compiuto 60 anni. La sua voce, nella battaglia per dimostrare l’innocenza del padre Enzo Tortora vittima di un clamoroso errore giudiziario, è stata una delle più importanti. Nelle sue lettere dal carcere, ingiustamente detenuto prima di essere definitivamente assolto, il popolare conduttore spesso si sarebbe rivolto proprio alla figlia maggiore, la stessa che, insieme all’amata sorella Gaia, non ha mai smesso di combattere per la verità.
Silvia Tortora, che aveva sposato l’attore Philippe Leroy nel 1990 dando alla luce due figli, Philippe e Michelle, ha sempre portato avanti il ricordo del padre e di quel “sacrificio” a suo dire inutile nel durissimo percorso di un cambiamento nel sistema giudiziario italiano. Nel 2019, 30 anni dopo la morte del padre, Silvia Tortora ribadì il suo punto di vista denso di dolore e consapevolezza, come riporta Ansa: “Non è cambiato nulla: sono 30 anni di amarezza e di disgusto. Mi aspettavo una riforma del sistema giudiziario, invece non è accaduto. I processi continuano all’infinito. Anzi in 30 anni c’è stata una esplosione numerica“. Enzo Tortora fu arrestato nel 1983, ingiustamente sospettato di associazione camorristica e traffico di stupefacenti, incarcerato e poi processato, condannato a 10 anni in primo grado dopo le false accuse di alcuni pentiti e infine definitivamente assolto nel 1987. Meno di un anno prima della morte, avvenuta il 18 maggio 1988. Da sempre dichiaratosi innocente, ha avuto in Silvia e Gaia Tortora, le sue “bambine”, le principali sostenitrici. Una vita per la verità, devastata dal dramma di uno dei più gravi errori giudiziari della nostra storia.