Tra i reati ipotizzati dalla Procura di Firenze a carico di Silvio Berlusconi c’è anche il fallito attentato al giornalista Maurizio Costanzo, una notizia che ha sconvolto il panorama politico e della quale si sta parlando molto in queste ore. Dopo le parole di Matteo Renzi e la difesa totale di Forza Italia«Berlusconi indagato come mandante del cambiamento climatico», l’ironico messaggio pubblicato su Twitter dagli azzurri – è arrivato anche il commento dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Sulla giustizia, ho visto che Berlusconi è indagato perché secondo qualcuno avrebbe provato a fare uccidere Maurizio Costanzo: ma basta! Qualche giudice che usa denaro pubblico per indagini prive di qualsiasi senso e logica, ma basta! Salvini o Berlusconi o chiunque altro, possiamo essere criticati per qualsiasi motivo…», con il segretario federale della Lega che si schiera dunque al fianco del Cav e attacca la magistratura. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MATTEO RENZI SI SCHIERA CON BERLUSCONI

Matteo Renzi ha commentato la notizia circolante ieri sui principali quotidiani italiani, in merito all’apertura di un’indagine nei confronti del leader di Forza Italia, nonché ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, riguardante le stragi di mafia degli anni ’90, compreso il fallito attentato ai danni di Maurizio Costanzo. Il numero uno di Italia Viva si è schierato dalla parte dell’ex premier, spiegando: “Ho sempre detto che rispetto i magistrati e aspetto le sentenze definitive, quella della Cassazione – il parere espresso attraverso la sua pagina Facebook – confermo questo giudizio. Ma vedere che qualche magistrato della procura della mia città da anni indaghi sull’ipotesi che Berlusconi sia responsabile persino delle stragi mafiose o dell’attentato a Maurizio Costanzo mi lascia attonito”. Renzi prosegue quindi nella sua personale difesa del Cavaliere, specificando che l’ex presidente del Milan “va criticato e contrastato sul piano della politica. Ma sostenere 25 anni dopo, senza uno straccio di prova, che egli sia il mandante dell’attentato mafioso contro Maurizio Costanzo significa fare un pessimo servizio alla credibilità delle Istituzioni italiane. Di tutte le Istituzioni”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BERLUSCONI INDAGATO PER ATTENTATO A COSTANZO

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è indagato anche per il fallito attentato ai danni di Maurizio Costanzo. A riportarlo sono i principali organi di informazione in queste ultime ore, citando la documentazione rilasciata dai pubblici ministeri della procura di Firenze, ai legali dello stesso ex presidente del consiglio, incartamenti che sono stati depositati presso la corte d’assise di Palermo, in merito al processo sulla trattativa stato-mafia. La Procura ha specificato ai legali dell’ex premier che lo stesso è indagato per le stragi di Cosa nostra riguardanti gli attentati di Milano, Firenze e Roma del 1993, nonché il fallito tentativo allo stadio Olimpico di Roma del 1994; si aggiunge quindi l’autobomba contro Maurizio Costanzo, e il mancato omicidio al pentito Salvatore Contorno del 1994 in quel di Formello. Il Cavaliere, come sottolinea Il Fatto Quotidiano, avrebbe agito in concorso con Cosa nostra, essendo coinvolto nell’intera pianificazione delle stragi.



SILVIO BERLUSCONI INDAGATO PER L’ATTENTATO A COSTANZO

Il prossimo 3 ottobre la corte d’assise di Palermo deciderà come sentire lo stesso Berlusconi, in vesti di testimone oppure di indagato, ma i legali dell’ex presidente del consiglio hanno già fatto sapere che il loro assistito non potrà presenziare per impegni istituzionali in quanto eletto nel Parlamento europeo lo scorso maggio. A citare il Cavaliere è stata la difesa dell’imputato nel processo stato-mafia, Marcello Dell’Utri, e ieri, la moglie di quest’ultimo, aveva commentato così l’eventuale mancata testimonianza di Berlusconi: “È meglio che non parli, meglio che non dico quello che penso. Ricordo solo che la testimonianza di Berlusconi era stata ritenuta decisiva persino dalla Corte di Assise d’Appello di Palermo. Qui c’è la vita di Marcello in gioco”. Nella giornata di ieri i difensori dell’ex premier avevano depositato una certificazione della Procura di Firenze, che darebbe al fondatore di Forza Italia lo status di indagato di reato connesso, che gli permettere appunto di avvalersi della facoltà di non rispondere.