Da quando Silvio Berlusconi è stato ricoverato al San Raffaele di Milano per la sua positività al coronavirus ai messaggi di supporto si stanno purtroppo alternando anche attacchi durissimi. Al noto caso Carlo De Benedetti si aggiunge quello della consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, che si è scagliata contro la giunta della Regione Lombardia tirando in ballo proprio il ricovero del leader di Forza Italia. «Faccio gli auguri di pronta guarigione al presidente Berlusconi, ma in questi giorni ho riflettuto molto su una cosa: giustamente è ricoverato in ospedale per essere curato, ma se fosse stato in una casa di riposo e non era il presidente Berlusconi, lo lasciavate morire in una Rsa?». Rivolgendosi alla giunta di centrodestra, ha citato la circolare in cui era scritto che gli anziani con pluripatologie non andavano ricoverati in ospedale. L’accostamento con Silvio Berlusconi però è sembrato a molti inopportuno, infatti ha sollevato un polverone. Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, ha definito «bruttissima» la frase e chiesto a Carmela Rozza di scusarsi con Berlusconi e il consiglio regionale.
CARMELA ROZZA CHOC SU BERLUSCONI, INSORGE DE CORATO
«Il presidente Berlusconi per fortuna non era in una Rsa e ha potuto permettersi di farsi ricoverare», ha aggiunto l’esponente dem. E per il dirigente di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, ora sono necessarie le scuse, quello sarebbe l’unico modo «per rimediare a una caduta di stile tanto grave». Tra l’altro nei giorni scorsi il vicepresidente dei senatori del Pd, Dario Stefano, aveva twittato: «L’ironia operata dalla rete sul contagio di Berlusconi non solo è disumana ma è anche pericolosa perché minimizza la portata di un’epidemia che, con sforzi straordinari, stiamo combattendo anche quando investe persone esposte o avversari politici, facciamo attenzione». Ma ha fatto discutere anche l’idea che i medici possano aver lasciato morire delle persone. Nella fase più acuta dell’emergenza coronavirus gli ospedali erano al collasso. «Nessuno ha fatto morire nessuno, purtroppo la malattia era sconosciuta, molto grave e quindi abbiamo fatto tutto da soli, senza peraltro avere nozioni scientifiche perché in Lombardia il Covid è arrivato dopo che è esploso in Cina, e la Lombardia si è purtroppo trovata a fare da laboratorio al tutto il mondo occidentale», la replica del consigliere azzurro.