LA PRIMA INTERVISTA DI BERLUSCONI DOPO IL RICOVERO: “È STATA DURA”

Quella di oggi con il “Corriere della Sera” è stata la prima vera intervista di Silvio Berlusconi dopo le dimissioni dall’ospedale San Raffaele lo scorso 19 maggio, ovvero 45 giorni dopo l’entrata d’emergenza nel reparto di terapia intensiva gestito dall’amico professor Zangrillo. Grave infezione polmonare, insufficienza renale e soprattutto leucemia mielonocitica cronica di cui soffre ormai da tempo. «È stata dura», ammette il Cav che dovrà osservare un periodo di convalescenza adatto per il ripristino appieno delle proprie condizioni.



«Sto meglio. È stata dura – ha raccontato il leader di Forza Italia al Corriere della Sera -. Mi sono affidato, come in altri momenti difficili, all’aiuto del Cielo e alla professionalità dei medici»: Berlusconi ringrazia moltissimo la compagna Marta Fascina, la quale «ha superato se stessa, mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali, spiegabili solo con il grande amore che ci lega. I miei figli, mio fratello, i miei amici mi sono stati anch’essi molto vicini, ogni giorno. Nei momenti difficili l’amore di una famiglia è davvero la cosa più importante». Dice di aver percepito molto da vicino l’affetto sincero di tanti, e non è la prima volta: «Ho percepito anche questa volta l’amicizia e l’affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone».



SALVINI: “MELONI E SALVINI VERI AMICI. RENZI SCELGA IL NOSTRO CAMPO”

Dal profilo umano a quello politico, Silvio Berlusconi ha molto gradito le continue telefonate degli alleati di Governo, gli storici amici Matteo Salvini e Giorgia Meloni, e li ringrazia pubblicamente: «Giorgia Meloni e Matteo Salvini mi sono stati vicini come veri amici. Ho percepito anche questa volta l’amicizia e l’affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone, anche sconosciute». Per quanto riguarda invece il futuro di Forza Italia, nei giorni del ricovero e delle condizioni più critiche, si è detto e scritto molto riguardo il destino del partito centrista del Governo Meloni.



Ebbene, Berlusconi sottolinea come «abbiamo molte cose da fare e continuerò a farle, come sempre, alla guida di Forza Italia»: il rinnovamento continuerà ma, chiarisce, «senza rottamare nessuno. FI ha una classe dirigente nazionale e locale esperta e autorevole. Ma non sono e non saranno soli, perché io continuerò a esercitare appieno le mie responsabilità di fondatore e di leader». In merito alla collocazione politica di Forza Italia, Berlusconi ragiona sull’evoluzione del quadro in Parlamento in vista delle prossime Elezioni: «vedo una funzione sempre più importante, perché solo noi siamo il centro liberale e cristiano. Sul piano dei consensi siamo stati penalizzati dagli effetti di una persecuzione giudiziaria nei miei confronti basata sul nulla e conclusa con una serie di assoluzioni, ma che ci ha gravemente danneggiato sul piano dell’immagine. Credo che gli italiani se ne stiano rendendo conto e che torneranno a darci una larga fiducia». I rapporti con Lega e FdI sono e restano eccellenti, conclude Berlusconi, ma questo non toglie che «FI abbia un suo ruolo specifico. Con il Pd sempre più spostato a sinistra e il tramonto del cosiddetto Terzo polo, lo spazio al centro si allarga e FI lo presidia con coerenza. Renzi dice spesso cose giuste, ma fino a quando non ne trarrà le conseguenze politiche, scegliendo la nostra metà campo, non si potrà andare al di là di occasionali convergenze in Parlamento».