Dal no di Forza Italia al Mes alla tenuta del Governo, Silvio Berlusconi a tutto tondo ai microfoni de La Stampa
. Il Cavaliere ha esordito spiegando che il no azzurro al fondo salva-Stati non è assolutamente in contraddizione con l’appartenenza al Partito popolare europeo, considerando che la riforma del Mes non è un tema che riguarda le istituzioni europee o i valori fondanti del Ppe, bensì un tema che riguarda il rapporto tra i vari Stati: «Il nostro voto contrario è uno stimolo per giungere ad un vero Fondo Monetario Europeo, sotto il controllo delle istituzioni dell’Unione». Silvio Berlusconi ha poi negato nel modo più assoluto di aver accettato il “diktat” di Matteo Salvini: «Siamo pronti a continuare a collaborare, dall’opposizione, sulle cose che condividiamo, su quelle che non condividiamo ovviamente il nostro voto non ci potrà mai essere».
SILVIO BERLUSCONI: “”
Sempre per quanto riguarda il Mes, Silvio Berlusconi ha sottolineato che questa riforma contiene dei miglioramenti rispetto a quella del 2012, ma nonostante ciò le banche italiane restano penalizzate rispetto alla concorrenza: «Il MES è ben lontano dall’essere uno strumento accettabile per l’Europa come per l’Italia. Ben altra cosa ovviamente è il MES sanitario, che noi chiediamo con forza di utilizzare e che incredibilmente finora il Governo ha rifiutato per il veto dei Cinque Stelle». L’ex premier ha poi ribadito che FI non è disposta a schierarsi al fianco del Governo e anche ieri, qualora fosse mancata la maggioranza, i senatori azzurri non avrebbero aiutato i giallorossi. Silvio Berlusconi si è poi soffermato sul caos governance del Recovery Fund: «Sostegno parlamentare di FI in caso di rottura con Renzi? È chiaro a tutti che se la maggioranza si rompesse su un tema così strategico il governo non durerebbe un giorno in merito se la governance e i contenuti del progetto italiano per l’utilizzo del Recovery Fund fossero modificati e condivisi con l’opposizione, lo potremmo sostenere. Ma oggi siamo molto lontani da questo».