Ospite di Oggi è un altro giorno, il professore Silvio Garattini ha aperto l’album della sua famiglia e ha parlato anche della sua infanzia, ricordando la guerra mondiale e quanto sta accadendo in questi giorni in Ucraina: «Ricordo molto bene la guerra, quindi ho molta simpatia e attenzione per quello che sta succedendo in Ucraina. Tutto era razionato, ricordo gli allarmi della sera per correre nei rifugi: penso ai bambini in Ucraina, soprattutto a quelli ammalati».



Nel corso del suo intervento, Silvio Garattini ha ammesso di vedere delle similitudini tra Putin e Hitler: «Rivedere la guerra in Europa mi ha provocato un senso di angoscia. Pensavamo che non ci sarebbero state più guerre, anche se ho abbiamo visto tanti conflitti settoriali e tante cose atroci. Siamo a rischio, dobbiamo stare molto attenti, perché siamo di fronte a qualcuno che vuole riprodurre Hitler e i danni che ha fatto Hitler. Vedo molte similitudini tra Putin e Hitler: anche lui si è fatto eleggere presidente a vita, pensa a proteggere il Paese dei paesi al confine, e andrà avanti così». (Aggiornamento di MB)



Chi è Silvio Garattini?

Silvio Garattini è uno scienziato e farmacologo, presidente e fondatore dell’ “Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri” nato il 12 novembre 1928 a Bergamo. Dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi di Torino ha iniziato la sua attività come assistente all’istituto di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano.

Lo scienziato ha ricevuto una tipica educazione cattolica: “Sono cresciuto in oratorio, ho sempre avuto come riferimento l’imperativo ebraico-cristiano: Amerai il prossimo come te stesso. Questo è il punto di unione tra due grandi motori della società: la religione e la scienza. Se la religione ci introduce al mistero, la scienza crede nelle cose che può osservare e misurare”.

Silvio Garattini, fondatore dell’istituto di ricerche farmacologiche Marco Negri

Silvio Garattini durante l’emergenza dovuta alla pandemia ha più volte espresso il suo parere anche a seguito della sospensione in via precauzionale del vaccino AstraZeneca, commentato dallo scienziato come: “Un atto dovuto. A fronte delle morti denunciate come dovute al vaccino è chiaro che bisogna sospenderne l’impiego per effettuare nuovi accertamenti. Che possa esserci qualche lotto che dà effetti collaterali più intensi non si può escludere”.

Nel corso della sua carriera lo scienziato ha ricevuto numerose onorificenze importanti sia nazionali che internazionali come la Legion d’Onore della Repubblica francese per meriti scientifici, Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana e la Medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica.