Dopo le notizie delle ultime ore circa le morti a seguito del vaccino AstraZeneca, cresce la preoccupazione, ma vanno evitati facili allarmismi. Lo sostiene la comunità scientifica in coro, a cominciare da Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, sottolineando al quotidiano Il Messaggero come la mancata trasparenza nell’informazione, rischia di generare «sfiducia tra la gente».



Quindi Garattini aggiunge: «È giusto fare tutti i controlli ma credo che alla fine troveremo che i vaccini non sono collegati ai casi di trombosi. Finora abbiamo somministrato decine di milioni di dosi e non ci sono stati gravi effetti collaterali». Quindi l’autorevole farmacologo ribadisce: «ci vuole più trasparenza in queste materie altrimenti si genera sfiducia tra la gente. Oggi mi sarei aspettato un comunicato ufficiale delle nostre autorità sanitarie per spiegare quali e quanti sono i casi sospetti e che tipo di controlli saranno messi in opera. Invece non ho sentito nulla del genere. E non è la prima volta».



GARATTINI: “I CONTROLLI SONO RIGOROSISSIMI, UN LOTTO INTERO NON PUO’ ‘SFUGGIRE’”

Un intero lotto di vaccini di AstraZeneca è stato “ritirato” nella giornata di ieri, ma anche in questo caso Garattini rassicura: «I controlli sono rigorosissimi. È difficile pensare che un lotto sia stato rilasciato senza aver seguito tutte le procedure». Quindi ribadisce il suo pensiero circa la necessità di maggiore chiarezza di informazione: «AstraZeneca è stato all’inizio consigliato sotto ai 55 anni, poi si è deciso di estenderlo anche ai più anziani, ma senza spiegare il perché, senza dire che nel frattempo erano usciti altri dati scientifici incoraggianti. Cosa deve pensare un cittadino? I messaggi in politichese non vengono capiti dalle persone. Ci vuole più chiarezza nella comunicazione da parte del ministero della Salute e dei cosiddetti esperti». Non perchè una persona muore dopo aver fatto il vaccino significa che sia morta a causa del siero: «Ogni anno in Italia muoiono 600mila persone, cioè più di mille al giorno. È possibile che qualcuno muoia in concomitanza con il vaccino. Ma il fatto che un evento accada dopo un altro non vuol dire che fra i due ci sia un rapporto di causa ed effetto. Anzi, in genere non è così. Cercare di capire se c’è un nesso fra i due avvenimenti è un’operazione complessa, che richiede molte ricerche e controlli».

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