Sara Ben Salha, la ragazza arrestata mercoledì scorso nell’ambito della faida fra i due trapper Simba la Rue e Baby Touché, ha lasciato il carcere. Come scrive il Corriere della Sera, è stata la prima ad essere interrogata dal gip e la prima a lasciare la prigione per andare dalla nonna materna ai domiciliari. La ventenne, nella giornata di ieri pomeriggio è tornata nel paese di Verderio, in provincia di Lecco, per scontare la sua pena, e i domiciliari sono stati decisi anche per Marco Locatelli, 22enne «associato», come Sara Ben Salha, alla gang del trapper Mohamed Lamine Saida, in arte Simba la Rue. I legali della giovane, Perillo e Crea, hanno spiegato come sia stata «premiata la scelta di far parlare Sara, collaborando».



Una scelta che è stata poi sposata anche dagli altri interrogati «a conferma di indagini ben fatte e di posizioni ben definite. A breve, andremo a incontrare Sara e stabiliremo l’imminente futuro». La giovane, che si è diplomata al liceo e che dallo scorso settembre si è iscritta a Legge, avrà la possibilità di uscire tutte le mattine dalle ore 10 alle 12, decisione molto apprezzata dai legali difensori della stessa, che sarà dunque libera dopo cinque giorni e cinque quattro notti passati a San Vittore.



SCONTRO GANG BABY TOUCHE’ SIMBA LA RUE: SCARCERATA SARA BEN SALHA, MA LE INDAGINI PROSEGUONO…

Se da una parte sembra essersi chiuso un capitolo con la scarcerazione di Sra Ben Salha, dall’altra le indagini sulla faida fra Baby Touché e Simba La Rue, come scrive ancora il Corriere della Sera, sembrano tutt’altro che giunte alla conclusione, inerenti fatti riguardanti i primi mesi del 2021.

Gli arrestati hanno confessato quanto accaduto, alcuni colti da crisi di panico e lacrime, e secondo gli inquirenti la gang puntava a costruirsi un modo virtuale lontano da quello reale, ed inoltre, scrive il gip Salvini nell’ordinanza: «Le violenze si ispirano in qualche modo ai tumulti che avvengono nelle banlieue francesi». I giovani, tutti residenti nel lecchese, hanno dato vita ad agguati, ma anche accoltellamenti e infine sequestri di persona, quest’ultimo nel caso specifico del trapper rivale Baby Touchè, all’anagrafe Mohamed Amagour.