Una carriera eccelsa, vissuta senza sosta tra cinema, tv e conduzione; stiamo parlando di Simona Marchini, tra le donne più amate del piccolo schermo e che ancora oggi attira la curiosità degli appassionati. Tanto ci sarebbe da raccontare sulla sua storia artistica, altrettanto per quanto riguarda alcune curiosità che riguardano prettamente la sua vita privata e sentimentale. Due sono state le relazioni più importanti, entrambe suggellate dal grande passo del matrimonio; sul primo ex marito – Roberto Paolopoli – a parte alcuni racconti fatti dall’attrice, si hanno poche notizie. Diverso invece il caso del secondo ex marito di Simona Marchini, ovvero Franco Cordova.



Nessuno dei due matrimoni di Simona Marchini ha avuto un lieto fine; l’attrice, sempre schietta e senza filtri, in diverse occasioni ha menzionato alcuni momenti decisivi di entrambe le liaison soprattutto in riferimento ai motivi della rottura. Per quanto concerne il primo marito Roberto Paolopoli, intervistata dal settimanale Oggi – come riporta Blitz Quotidiano – ha raccontato: “Dal primo ex marito è nata mia figlia; dopo il matrimonio, mi voleva imporre di vivere in un suo grande palazzo in Calabria, lontano da tutto, senza telefono. Al settimo mese di gravidanza sono tornata a Roma, e lui non è mai venuto”. La conduttrice ha anche aggiunto: “Non alzava le mani, ma le sue erano sevizie psicologiche, mi manipolava per dire che ero una demente…”.



Simona Marchini, perchè è finita con l’ex marito Franco Cordova? L’attrice: “Devastata dal matrimonio…”

Esito poco felice anche per il secondo matrimonio con Franco Cordova, ex marito di Simona Marchini. L’attrice, sempre al settimanale Oggi, aveva raccontato: “Devastata dal matrimonio, dieci anni in cui avevo fatto solo la mamma e la moglie; dopo quattro aborti ero scappata da un’amica in montagna…”. Stando alle sue parole, non certo un buon ricordo dell’esperienza matrimoniale con l’ex marito Franco Cordova come dimostrato da quanto segue: “Mi torturava e non voleva che lavorassi. Era possessivo a livelli patologici; stavamo sempre in casa insieme, appiccicati. Un giorno, per esempio, ero in un istituto di bellezza e lui entrò come una furia, aprendo tutte le tende delle signore che urlavano…”.

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