Simona Marchini è stata ospite ieri negli studi del programma Dedicato, su Rai Uno: “Lavoro tanto per il teatro – esordisce l’attrice e conduttrice televisiva in diretta sul primo canale – ho fatto tanto bellissimo teatro da quando sono state epurata ma non importa, ho fatto belle cose, poi ho una galleria d’arte, insomma ho da fare”.



Serena Autieri, la padrona di casa, chiede come abbia passato il lockdown: “All’inizio nella clausura, ho apprezzato il cielo azzurro, le voci dei bambini, il recupero di una dimensione che non viviamo poi. Poi ho registrato un sacco di cose divertenti per gli amici, ho messo in ordine la mia casa, ti riappropri un po’ del tempo, l’ho sostenuta abbastanza bene. Il secondo round è stato invece molto pesante e malinconico perchè è stato il segno di una grande incoscienza che tutt’ora imperversa. Viviamo in maniera più attenta e rilassata ora ma serve attenzione, bisogna capire che siamo tutti responsabili di quello che succede”.



SIMONA MARCHINI E L’AMICIZIA CON RENZO ARBORE

Sull’amicizia fra Renzo Arbore e Simona Marchini: “Con Renzo Arbore grande affetto e stima reciproca. Quando era direttore artistico di Rai International mi offrì la direzione di 80 puntate sull’opera”. Sul famoso programma del 1985 proprio con il grande artista: “Fu tutto improvvisato, è stato straordinario”. E ancora: “Una sera è venuto a suonare in galleria da me, suonando un clarinetto. Venne col gruppo ed ebbe in dono un quadro: suonava la band e alle 11:00 i vicini hanno chiamato i vigili, che sono arrivati ed ha lasciato suonare Arbore fino a mezzanotte…”. Su Gigi Proietti: “Il coronamento di un sogno imprevisto, una sera con amici raccontavo i miei due matrimoni difficili e lui si è divertito talmente tanto e mi disse che dovevamo fare teatro, si è divertito con me perchè io sono un incosciente, mi butto, poi parlo tanti dialetti, a quattro anni recitavo Trilussa. I miei mi smorzavano un po’ perchè non volevano un fenomeno, ma mio padre mi fece debuttare con una poesia”.



SIMONA MARCHINI E L’AMORE CON CICCIO CORDOVA

Simona Marchini è stata di fatto l’inventrice dei mitici Tre Tenori, Carreras, Domingo e Pavarotti: “Io ho messo insieme i tre tenori: conoscevo l’agente di Carreras, ero ambasciatrice Unicef, ero a cena con Josè e gli dissi di fare qualcosa di carino proprio per l’Unicef, lui propose la questione dei tre tenori e io gli dissi di provarci e una settimana dopo iniziò”. Sul canto: “Avevo una vocina delicata, imitavo la Callas, ci provai a fare canto ma dopo mesi i genitori mi dissero che era meglio che studiavo. Ma quando hai coraggio la vita ti aiuta…”.

L’incontro con Ciccio Cordova, ex calciatore della Roma, ed ex marito proprio della Marchini: “Iniziò un corteggiamento 800esco. E’ stato un amore giovanile, io prima ero una ‘secchiona’ con registi, pittori, amici di papà, mentre questa era finalmente una storia giovane, appassionata, mi ha corteggiata pazientemente e castamente per mesi. Mia madre da una parte era contenta, mi vedeva felice e innamorata, dall’altra era dubbiosa. Mi ha comunque sempre appoggiata e coperta. Papà è stato presidente della Roma dal 1968 al 1970. Lui ha aiutato tutte le forme d’arte, dal cinema al teatro”.