La grande attrice romana Simona Marchini è stata ospite stamane presso gli studi di “C’è tempo per…”, programma di Rai Uno in onda tutte le mattine. Una carriera splendida in televisione, un po’ meno invece in amore: “Ho avuto dei disastri matrimoniali – ha raccontato parlando con Beppe Convertini e Anna Falchi – ho avuto due mariti, non sono andati benissimo, non c’è due senza tre? Ormai… no no grazie. Quando il tempo passa senti il bisogno del compagno, quello con cui condividere le cose, ma è molto complicato. Per sopperire alla solitudine mi sono inventata molte cose, faccio diverse attività”. Si parla poi del suo provino per il programma storico di Renzo Arbore “Quelli della notte”: “Con Renzo Arbore era tutto improvvisato, non c’era mai una prova, venivo buttata nella mischia. Arbore aveva visto per caso il primo provino con Don Lurio, uomo generosissimo; avevo raccontato la mia storia ad Arbore e poco dopo mi è arrivata una chiamata dalla Rai per un provino e pensavo fosse uno sbaglio”.
SIMONA MARCHINI: “HO UN NIPOTE DI 19 ANNI, CI SCRIVIAMO”
Simona Marchini è una splendida mamma ma anche una nonna: “Ho un nipote grande di 19 anni, che durante il lockdown stava con la mamma, ci sentivamo via messaggi, io gli mandavo delle rose e lui mi mandava dei curiocini, anche se è un ruvido giovanotto queste tenerezze le ha”. Si è parlato poi della solidarietà, lei che è ambasciatrice Unicef da ben 33 anni, dal lontano 1987: “Ho scelto di occuparmi dei piccoli perchè mi sembra un discorso elementare, se non cominciamo da loro a costruire un discorso affettivo, non possiamo pensare che diventino adulti col cuore, ma soprattutto, adulti più felici. La solidarietà è un modo di vivere”. La Marchini ha raccontato come è diventata ambasciatrice, quasi per caso: “Avevo fatto molte cose per l’Unicef, poi un giorno mi han detto di andare a Roma per una convocazione nazionale. Farina, il presidente, ad un certo punto disse ‘Oggi abbiamo il piacere di avere un nuovo ambasciatore, Simona Marchini’. Mi hanno visto così disponibile, non dicevo mai di no…”.