La giovane cantautrice napoletana, Simona Molinari, protagonista di una bella intervista con il programma di Rai Uno, A Sua Immagine. Si parla ovviamente di musica, che la 38enne partenopea descrive così: “La musica per me è stata un po’ maestra, un po’ mamma, per via di ostacoli che ho incontrato nel mio cammino e nel mio percorso, ho imparato piano piano a superarli e a vivere ogni piccolo momento di ostacolo come la possibilità per evolvere, e questo nella musica così come nella vita, quindi mi ha insegnato un po’ a vivere se vogliamo, e a sognare, che credo che sia la cosa che ci tiene in vita perchè ci fa fare progetti, ci tiene vivi”.



Simona Molinari è stata protagonista di numerosi duetti con altri artisti, e alla domanda su cosa sia un duetto lei ha replicato: “So di essere A, tu sei B, lui è C, ma se ci mettiamo assieme possiamo fare una parola, quindi una frase e poi il romanzo, e il duetto è proprio questo, creare bellezza”. Il giornalista di A Sua Immagine chiede a Simona Molinari se ha mai sentito il bisogno di lasciare tutto per tornare leggera, e lei ha replicato: “Ci sono stati momenti diversi ma quello più vicino è senza dubbio quello del covid, e non credo solo per me”.



SIMONA MOLINARI: “CON IL COVID ABBIAMO DOVUTO ELIMINARE LE SOVRASTRUTTURE”

Durante la pandemia di covid, e in particolare in occasione del primo duro lockdown dello scorso mese di marzo, abbiamo dovuto di fatto stravolgere le nostre esistenze, eliminando tutto ci che era inutile: “Abbiamo dovuto ripulire un po’ la vita di tante sovrastrutture e tornare all’essenziale”, ha detto a riguardo Simona Molinari, che sulla leggerezza più grande che una persona si possa concedere non ha dubbi: “La leggerezza più grande è quella di perdonare il nostro passato, liberarci dei pesi che ci portiamo nella vita e ci appesantiscono e non ci fanno vivere bene”. Le ultime parole rilasciate durante l’intervista di A Sua Immagine, sono per il viaggio: “Il viaggio è mettersi in cammino alla ricerca di qualcosa e costruire pian piano giorno per giorno, occupandoci del presente ma con un progetto”.

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