Simona Ventura si racconta, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, tra carriera e vita privata. La conduttrice ha ammesso di avere vissuto alti e bassi. “Mi accusavano di essere drogata. Per anni ho fatto l’esame del capello. Questa calunnia era talmente dominante sui giornali che mi sono detta: ora con il primo che ci riprova mi rifaccio casa”, ha rivelato.



A darle la forza di andare avanti è stata principalmente la sua famiglia. I tre figli NiccolòGiacomo Caterina, tutti lontani dal mondo della televisione, insieme al compagno Giovanni. “Sognavo un uomo che non fosse geloso del mio successo e non entrasse in competizione con me. Se riesco a fare tante cose è anche grazie alla serenità che mi dà”, ha raccontato Simona Ventura. Conciliare il lavoro e la cura dei suoi cari, però, non è stato semplice, soprattutto nei mesi del divorzio. “Ogni storia lunga che ho avuto, quando si è chiusa, è stata un fallimento”. Ora, ad ogni modo, la conduttrice guarda avanti. È fiera di quanto fatto nella vita privata, ma anche nel lavoro. “Quelli che il calcio, L’Isola dei Famosi e Le Iene. Sono programmi in cui sono stata la prima donna. Ho sempre scelto la strada più difficile e posso dire con orgoglio di non essere mai stata imposta da qualcuno”. E adesso è pronta ad uno show con Paola Perego.



Simona Ventura: “Dicevano che ero una drogata”. Il rapporto con la fede

Simona Ventura si è soffermata anche sul suo rapporto con la fede. Da piccola, ha ammesso, aveva quasi pensato di farsi suora. “Mia nonna una volta mi fece leggere dal pulpito. Mi ritrovai con tutte queste vedove vestite di nero che mi guardavano e mi ascoltavano e mi accorsi di un brivido nella schiena. Poi ho scoperto che non era vocazione: il palcoscenico mi aveva già sedotta”.

La conduttrice resta profondamente credente. “Mi piacerebbe molto conoscere Papa Francesco”, ha ammesso. Dal momento della fine del primo matrimonio, tuttavia, qualcosa è cambiato. “Non faccio più la comunione, sono divorziata e non voglio farla a dispetto del Papa. Ma una volta a Miami ammetto di averla fatta, sperando che nessuno mi riconoscesse”.