Ancora guai col Fisco per Simona Ventura. La conduttrice «ha smesso di pagare» il debito tributario che aveva, quindi è scattata la «decadenza» per lei «dal beneficio della rateizzazione» del debito stesso. Lo ha dichiarato in aula il pm Silvia Bonardi nell’ambito del processo a carico della conduttrice, accusata di evasione fiscale per circa 500mila euro per fatti tra il 2012 e il 2015. Il pm di Milano oggi ha depositato infatti una nota dell’Agenzia delle Entrate di ottobre. Il consulente della difesa ha replicato al pm che, davanti al giudice della seconda penale, aveva chiesto il motivo di questa interruzione dei pagamenti rateizzati del debito verso l’Agenzia delle Entrate: «Non è stata in grado di andare avanti». Questo stop di Simona Ventura però comporta che ora debba pagare tutto il debito, non più a rate e peraltro con le sanzioni dovute. Lo riporta Il Giorno, spiegando che dall’inchiesta della Guardia di Finanza è emerso che la conduttrice avrebbe fatto confluire parte dei suoi ricavi e addebitato parte dei suoi costi alla società Ventidue srl, tra cui anche le spese per parrucchiere, fiori e gastronomia.
SIMONA VENTURA, NUOVI GUAI CON FISCO “HA SMESSO DI PAGARE DEBITO”
Il pm di Milano ha ricordato oggi che Simona Ventura aveva dato il via libera ad un «accertamento con adesione» dell’Agenzia delle Entrate e ad un piano di rateizzazione con il quale aveva cominciato a risarcire il debito. Ma l’ex conduttrice ha smesso di pagare il 31 maggio scorso. Lo ha rivelato l’Agenzia delle Entrate che, con una nota del 16 ottobre scorso, depositata oggi al giudice Sandro Saba, ha spiegato alla Procura lo stop improvviso. Il consulente della difesa allora ha spiegato che «non è stata in grado di andare avanti». Lo stesso aveva precedentemente parlato di un «accertamento cattivo» da parte della Guardia di Finanza in questa indagine. Stando a quanto riportato da Il Giorno, nella prossima udienza del 18 marzo verrà ascoltata una collaboratrice di Simona Ventura: la testimonianza è stata richiesta dal pm ed è stata accordata dal giudice. Invece il 13 maggio, dopo le dichiarazioni spontanee dell’imputata, ci saranno le conclusioni delle parti.